Nuova vita per il mulino Al lavoro gli studenti del Politecnico Sarà la Casa dei giovani

Fino agli anni Settanta ha macinato cereali e prodotto farina

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VALMADRERA

Dove si produceva farina, si macinerà sapere. Il vecchio mulino di Valmadrera diventa l’aula di un ateneo. Dove fino agli anni ‘70 un tempo per secoli i mugnai hanno macinato cereali e prodotto farina bianca, tra un paio di settimane si eserciteranno direttamente sul campo gli studenti del quarto anno del Politecnico di Milano del polo territoriale di Lecco. Con i loro professori lo trasformeranno in un laboratorio di restauro conservativo. Gli architetti e gli ingegneri del futuro, oltre a disporre di un luogo dove imparare direttamente sul campo, potranno elaborare un progetto concreto per tornare a far girare la ruota e la macina dell’antico mulino. "Abbiamo approvato una convenzione tra Comune e il Politecnico di Milano della sede territoriale di Lecco per svolgere l’attività didattica del corso di restauro conservativo nel nostro mulino – annuncia il sindaco Antonio Rusconi -. È una duplice occasione. Gli studenti possono approcciarsi ad un edificio storico e valorizzarne il suo potenziale senza perderne le peculiarità; noi beneficiamo del loro supporto per realizzare il progetto per restituire ai cittadini un pezzo importante di storia del nostro paese". Gli universitari saranno guidati dalle loro docenti Elisabetta Rosina e Alessia Silvetti. Le lezioni cominceranno il 6 marzo e proseguiranno per tutto il semestre, ma probabilmente l’accordo verrà rinnovato. Studi, ricerche ed elaborati prodotti finiranno in un book che verrà presentato pubblicamente ai valmadreresi.

Il mulino è un edificio del XVII secolo, ampliato poi nel 1854, quando l’originale ruota in legno venne sostituita con una innovativa, almeno per l’epoca, ruota metallica. La ruota non gira più perché il corso d’acqua che l’azionava è stato deviato, sebbene restano le testimonianze delle condotte che ne consentivano il funzionamento.

Fino al 1970 nel mulino è stata prodotta esclusivamente farina bianca, poi la struttura è stata chiusa e successivamente è diventata un’immobile comunale. Al suo interno il tempo si è fermato, è rimasto praticamente tutto come una volta.

La proposta è di trasformare il mulino nella casa dei giovani e dei volontari.

Daniele De Salvo