Guerra dei campanacci, l'allevatore Gregorini ringrazia tutti gli "alleati"

Dopo una segnalazione anonima, si è visto le forze dell’ordine a casa per far togliere i campanacci alle sue 15 mucche al pascolo, per due soli giorni in un prato del paese, causa disturbo della quiete pubblica

Davide Gregorini: «Non è affatto facile produrre qualità e bontà, alle spalle c’è un lavoro molto impegnativo»

Davide Gregorini: «Non è affatto facile produrre qualità e bontà, alle spalle c’è un lavoro molto impegnativo»

Castello dell'Acqia (Sondrio), 18 maggio 2018 - «Chiedo che si facciano avanti coloro che hanno segnalato alle forze dell’ordine il fastidio provocato dai campanacci delle mie mucche. Vorrei parlargli direttamente e spiegare loro che il mio lavoro è difficile e pieno di sacrifici e il perché non ho intenzione di togliere gli “zampogni” ai miei animali e neppure di mettere il “silenziatore” ai campanacci con la carta». Così l’allevatore Davide Gregorini, 27enne di Castello dell’Acqua, che nei giorni scorsi, dopo una segnalazione anonima, si è visto le forze dell’ordine a casa per far togliere i campanacci alle sue 15 mucche al pascolo, per due soli giorni in un prato del paese, poco distante dalla sua abitazione, causa disturbo della quiete pubblica.

Il problema? I “rumori” provocati dal movimento dei campanacci di metallo al collo degli animali. Da qui la decisione di qualcuno di contattare i carabinieri. «Capisco che ad alcuni possano anche infastidire i suoni dei campanacci che, per me, però rappresentano melodia di vita e di sostentamento. Mi spiace che loro possano aver sentito magari fastidio, ma vorrei anche spiegare loro il mio punto di vista affinchè si possa avere in futuro più attenzione per i lavori tradizionali delle nostre zone e per noi allevatori che produciamo formaggi e tanti buoni e genuini prodotti caseari che poi finiscono sulle nostre tavole ed escono anche fuori provincia e rappresentano un pregio per la valle».

«Non è affatto facile produrre qualità e bontà - continua - , alle spalle c’è un lavoro certosino e carico di impegno che non tutti forse riescono a comprendere fino in fondo. Ci tengo anche a ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa singolare battaglia, ho avuto solidarietà da persone fuori dalla Valtellina, in tantissimi. Un grazie speciale inoltre al sindaco di Castello Dell’Acqua Andrea Pellerano che ha speso per me meravigliose parole, grande rispetto per lui». Il giovane alpeggiatore d’estate porta le mucche su un alpeggio del Comune orobico, contribuendo alla sua cura.