Sondrio, dramma della solitudine: 59enne trovato morto in casa dopo giorni

Il cadavere scoperto in un alloggio Aler di via Scamozzi

I poliziotti davanti al palazzo dove è stato scoperto il corpo

I poliziotti davanti al palazzo dove è stato scoperto il corpo

Sondrio, 10 novembre 2019 - Dramma della solitudine a Sondrio. La morte di un 59enne è venuta alla luce, probabilmente parecchi giorni dopo, solo grazie al cattivo odore che usciva dal suo appartamento. La chiamata al numero unico d’emergenza, il 112, è arrivata sabato sera.

Alcuni residenti in via Scamozzi, traversa di via Torelli nel quartiere Sud Ovest in città, hanno chiamato perché sospettavano fosse successo qualcosa di brutto al loro vicino di casa, Paolo Pastori, 59enne originario di Magenta, nel Milanese, da tempo residente nel capoluogo valtellinese dove era seguito dai Servizi sociali. Dal suo appartamento, un alloggio di proprietà dell’Aler e dato in uso al Comune di Sondrio, veniva infatti un cattivo e forte odore, senza contare che l’uomo non si vedeva nel palazzo da un po’. Circostanze che hanno preoccupato e insospettito gli abitanti del condominio, che hanno così deciso di lanciare l’allarme. Sul posto per primi sono intervenuti gli agenti della Polizia locale, poi raggiunti anche dagli agenti della Questura di Sondrio. Ieri mattina i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio, provenienti dalla vicina caserma di via Giuliani, hanno aperto la porta dell’appartamento di via Scamozzi e fatto la terribile scoperta. In casa c’era infatti il cadavere di Paolo Pastori in evidente stato di decomposizione. Impossibile, al momento, dire da quanto tempo fosse morto il 59enne, ma potrebbe trattarsi di diversi giorni, forse addirittura settimane stando alle condizioni del cadavere, irriconoscibile, tanto che sul momento sembrava difficile anche solo ipotizzare l’età dell’uomo trovato morto. Nell’appartamento ieri mattina è giunto il medico legale, che in attesa dell’esame autoptico ha potuto confermare la morte naturale.

La salma ora si trova nell’ospedale di Sondrio in attesa dell’autopsia che chiarirà con certezza sia la causa della morte che la data del decesso dell’uomo. Quello che è certo, comunque, è che Pastori non è stato ucciso e non si è tolto la vita, è rimasto vittima di una morte naturale, forse un improvviso infarto. E dopo il decesso il suo corpo esanime è rimasto lì, nella sua casa, per giorni e giorni, senza che nessuno si chiedesse dove fosse e come stesse, senza che nessun familiare ne denunciasse la scomparsa, senza che nessuno sapesse che era morto. Un dramma della solitudine, lo abbiamo detto subito, che lascia davvero senza parole. Difficile credere che in una cittadina come Sondrio, dove tutti o quasi si conoscono, dove ancora i vicini di casa si danno spesso una mano, possa accadere una cosa del genere, una persona possa morire nel silenzio e nell’indifferenza. Invece così è stato per Paolo Pastori, e non è certo la prima volta. Capita, fortunatamente non così spesso, che anziani senza parenti stretti siano trovati morti in casa dopo qualche giorno, ma in questo caso la morte potrebbe risalire a settimane fa, e questo fa sì che la vicenda sia ancor più triste e angosciante.