
Morbegno, l'ingresso dell'ospedale
Cosio Valtellino (Sondrio), 18 giugno 2016 - Chiusura definitiva? Conversione in Pot (Presidio ospedaliero territoriale)? Qualunque sarà il futuro dell’ospedale di Morbegno il sindaco di Cosio Valtellino, Alan Vaninetti, vuole vederci chiaro. Proprio per questo ha chiesto la convocazione di un incontro in occasione del quale auspica che i vertici dell’Azienda socio sanitaria territoriale Valtellina e Alto Lario (ex Azienda ospedaliera) diano informazioni certe sul destino della struttura sanitaria morbegnese.
«Ho chiesto questo incontro perché il territorio ha bisogno di sapere cosa ne sarà di ciò che resta dell’ospedale di Morbegno e perché ritengo necessario che la dirigenza dell’Asst ci informi sul futuro della sanità mandamentale - spiega Vaninetti - L’ospedale verrà chiuso? Che ce lo dicano… Verrà convertito in un Pot? Che ci spieghino esattamente cosa significa, così che ci si possa organizzare in vista della nuova condizione. E’ vero che la sanità è un settore di competenza della Regione, ma i Comuni sono il primo punto di riferimento dei cittadini ed è a noi che la gente si rivolge chiedendo chiarimenti in questo momento di forte incertezza».
Da qui, quindi, è partita la richiesta di incontro. «Ho sollecitato Luigi Grassi e Dino Della Matera, rispettivamente presidente dell’assemblea provinciale e di quella mandamentale dei sindaci, ma anche il sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri, affinché si facciano portavoce del territorio e si mobilitino al fine di ottenere la convocazione di un tavolo tecnico con i vertici dell’Asst. L’ultimo incontro di questo tipo si è svolto, ormai, mesi fa ed era stato convocato ancora dalla dottoressa Stasi. Ora c’è una nuova dirigenza ed è giusto e necessario un nuovo momento di confronto e informazione».
Le incertezze legate al futuro dell’ospedale di Morbegno creano non poca inquietudine fra i cittadini e si collocano in un momento storico particolarmente critico per la sanità della provincia di Sondrio. Parallelamente alle decisioni che segneranno il destino del presidio della città del Bitto, infatti, la Asst sta gestendo anche quelle relative all’ospedale di Chiavenna, altro punto di riferimento per la popolazione che, però, è messo a rischio dalla riorganizzazione.