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Alpinismo, Marco "Selvadek" Confortola ci riprova

È ufficialmente incominciata, con il lungo viaggio verso il Nepal, la nuova avventura dell’alpinista di Valfurva che proverà a salire sul Makalu di FULVIO D'ERI

Marco Confortola

Valfurva, 18 aprile 2016 - Marco Confortola tenta l’ascesa al Makalu. È ufficialmente incominciata, con il lungo viaggio verso il Nepal, la nuova avventura dell’alpinista di Valfurva che proverà a salire sul Makalu, cioè sulla quinta vetta più alta del mondo coi suoi 8.462 metri sul livello del mare. Dopo aver dovuto rinunciare l’anno scorso ad attaccare la vetta del Dhaulagiri, malgrado fosse già al campo base, a causa del devastante terremoto che ha colpito il Nepal, Confortola ha deciso di ritornare su un 8.000 perché evidentemente il richiamo di quell’ambiente è troppo grande. E uniche sono le emozioni che solo un’avventura del genere gli sa regalare. Il Makalu deve probabilmente il suo nome a una storpiatura del termine sanscrito Maha–Kala (Grande Tempo), uno degli appellativi con il quale era chiamata Shiva, una della divinità degli indù. Oppure, secondo taluni, il nome deriverebbe dal nome tibetano «grande nero» con un evidente riferimento al colore dei graniti visibili su tutti e quattro i versanti di una vetta fatta a forma di piramide. Sul Makalu Marco Confortola non sarà solo. In primis ci saranno i suoi fan che, col pensiero, lo sosterranno da tutta la Valtellina in particolare ma da un po’ tutta Italia. Insieme a Marco, fisicamente, ci sarà invece la guida alpina valdostana e amico Marco Camandona, col quale il «Selvadek» della Valfurva ha già scalato una decina di anni fa la mitica vetta dell’Annapurna.

L’obiettivo dei due è quello di scalare la parete nord-ovest del Makalu attraverso la «via dei francesi» senza l’ausilio di ossigeno supplementare. Senza le bombole, per dirla chiaramente. Marco, ogni giorno, aggiorna la sua pagina Facebook sulla quale annota percorsi, problematiche, sensazioni e progresso dell’avventura. I due sono arrivati a Katmandu giovedì e hanno incominciato subito i preparativi per il lungo trekking che nel giro di una settimana o poco più li porterà al campo base da dove prepareranno l’attacco vero e proprio al Makalu. Il «Selvadek» di Valfurva, finora, ha messo in bacheca, se così possiamo dire e col permesso degli alpinisti puristi, ben otto 8.000 oltre ad aver partecipato a una missione sul colle sud dell’Everest dove ha contribuito a collocare la stazione meteo del Cnr , la più alta della Terra. Il Makalu sarebbe il terzo 8.000 conquistato da Marco Confortola dopo l’amputazione di tutte le dita dei piedi a seguito al congelamento delle stesse nel 2008 nel corso della drammatica discesa dal K2. Marco, dopo l’incidente che per molti avrebbe significato la fine dell’avventura, ha ripreso tenacemente a camminare in alta montagna conquistando il Mansalu nel 2012 e il Lhotse nel 2013. E ora c’è il Makalu.