Valtellina, il sindaco risponde alle turiste: "Critiche ingiuste, mi sento ferito"

Il sindaco respinge le accuse delle turiste belghe ad Arigna

EMERGENZA Il dissesto con i problemi alla strada per la Val d’Arigna e nel tondo il sindaco  di Ponte  in Valtellina Franco Biscotti

EMERGENZA Il dissesto con i problemi alla strada per la Val d’Arigna e nel tondo il sindaco di Ponte in Valtellina Franco Biscotti

Ponte in Valtellina (Sondrio), 7 novembre 2018 - «Critiche ingiuste, l’emergenza è stata gestita nel migliore dei modi, e sia residenti che turisti sono stati seguiti passo passo e aiutati». È dispiaciuto e ferito il sindaco di Ponte in Valtellina, Franco Biscotti, per la polemica sterile sollevata da tre turiste del Belgio rimaste parzialmente isolate in Val d’Arigna dopo che l’ondata di maltempo della scorsa settimana ha causato il crollo della strada che porta verso alcune piccole frazioni. Le tre donne, Marie, Ann-Sophie e Julie, provenienti dalla regione di Liegi e con una casa sopra Ponte, si sono lamentate della gestione dell’emergenza, tanto che il caso è sotto i riflettori anche della stampa belga, che ha bacchettato la macchina dei soccorsi valtellinesi.

«Alla sera abbiamo avuto un’interruzione di corrente elettrica per due giorni, quindi non avevamo la possibilità di rifornirci ai negozi e siamo rimaste senza elettricità – hanno raccontato al portale di informazione Rtl.be -. Siamo andate avanti con quello che era rimasto. Non è stato fatto nulla, vediamo solo gli elicotteri che passano. C’era solo un buco nella strada, la polizia ha spostato le barriere per passare dal lato ancora accessibile ma molto molto pericoloso, quindi abbiamo preferito non intraprendere la strada». Una ricostruzione, però, che non coincide con la realtà. «L’emergenza è scattata lunedì pomeriggio, prima ho contattato Regione Lombardia, poi sono andato di persona casa per casa da tutti i residenti delle frazioni rimaste isolate, mi sono accertato che tutto andasse bene – racconta il sindaco Biscotti -. E appena sono stato avvisato da un compaesano che c’erano anche tre turiste sono subito andato a incontrarle, ho spiegato che, con piccole auto come la loro, potevano scendere a valle utilizzando la strada che sale da Piateda. Mi sono anche offerto, se non se la sentivano, di portarle io stesso, e così ho fatto domenica mattina, quando loro dovevano tornare a casa. Lo avrei fatto anche prima, ma sono state loro a far presente che volevano rimettersi in viaggio domenica. Le turiste, in realtà, sono rimaste senza corrente per meno di 24 ore.

Ho fornito loro una certificazione dello stato di emergenza per i datori di lavoro, così da giustificare eventuali ritardi nel rientro, e mi hanno ringraziato. Poi l’amara sorpresa di questa intervista, che mai mi sarei aspettato». «Critiche ingiuste e false – commenta anche il colonnello Emanuele De Ciuceis, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri – tutta la macchina dell’emergenza si è mossa subito e ha lavorato al meglio sotto il coordinamento della Prefettura di Sondrio. Basti pensare che, nonostante i gravi problemi che si sono registrati per il maltempo, in Valtellina non si è registrato nemmeno un ferito. A Ponte in Valtellina – conclude il colonnello parlando della vicenda specifica – non si sono registrate in realtà vere criticità, nessuno è stato lasciato solo. Solo una persona si è sentita male, ed è stata tempestivamente soccorsa con l’elicottero».