
L’auto finita nel lago. Recupero compiuto sequestro immediato. Aperta un’inchiesta
COLICO (Lecco)
Enrico e Carlo sono miracolosamente vivi. Le loro condizioni restano gravi e rimangono ricoverati sotto stretta osservazione in prognosi estremamente riservata.Contro ogni pronostico, continuano però a rimanere tenacemente aggrappati alla vita con tutte le loro forze i due superstiti che l’altro giorno, ossia martedì pomeriggio, sono precipitati con l’auto dentro la quale si trovavano al momento del tragico incidente, nel lago di Como a Piona, in Alto Lario, a Colico.
Enrico Taffa, residente a Milano, 60 anni, è ricoverato al Circolo di Varese, dove è stato trasferito in eliambulanza. Non sa ancora di essere rimasto vedovo e che Manuela, la sua Manuela Spargi, la moglie che aveva 56 anni, non c’è più. Non gli è stato detto né è stato possibile comunicarglielo, poiché tenuto sedato dopo essere stato rianimato e ripreso in extremis dall’arresto cardiaco che stava uccidendo anche lui. Carlo Chies, il parente di 79 anni di Bernareggio, è invece ricoverato all’ospedale di Gravedona, in provincia di Como.
Sebbene sia il più anziano, era cosciente quando è stato estratto dal Nissan Qashqai precipitato giù per il pendio del promontorio dell’Olgiasca per quaranta metri e schiantatosi sottosopra sugli scogli del fondale del lago, dopo che Manuela, che era alla guida, ha ingranato la prima al posto della retromarcia. Enrico e Carlo sono ancora vivi grazie a Ivano Ghidoni, il vigile del fuoco eroe di 45 anni di Milano: sebbene fuori servizio si è buttato nell’acqua gelida e li ha trascinati fuori dall’abitacolo della macchina cappottata semisommersa in cui erano rimasti intrappolati. Oltre che a Ivano, i due sopravvissuti devono la vita pure a Debora Palmisano, la compagna di Ivano, che è una anestesista e rianimatrice, e a un pescatore, che li ha traghettati fino a riva dai soccorritori facendo la spola con la sua barca.
"Ho telefonato al vigile del fuoco e alla sua compagna per ringraziarli del loro coraggio e della loro professionalità – riferisce Monica Gilardi, sindaco di Colico -. Nella sfortuna della disgrazia incredibile che è successa, la loro presenza è stata provvidenziale". Su quanto accaduto è stata intanto avviata un’inchiesta d’ufficio dalla Procura di Lecco. L’auto, recuperata solo ieri alla luce del giorno utilizzando un’autogrù con braccio estensibile dei vigili del fuoco, è stata posta sotto sequestro. Il parcheggio, privo di parapetti, da cui è precipitata la Qashqai con a bordo i tre milanesi appartiene ai monaci cistercensi di Casamari dell’Abbazia di Piona.