Un nuovo look per la Latteria sociale Valtellina

In cantiere un progetto dal valore di un milione e mezzo di FRANCESCA NERA

Il rendering  del progetto a firma dello studio «Piuarch»

Il rendering del progetto a firma dello studio «Piuarch»

Postalesio (Sondrio), 14 maggio 2016 - Sebbene sia ancora allo stato embrionale, il progetto per la realizzazione della nuova Latteria Sociale Valtellina di Postalesio non passa certo inosservato. Un edificio lungo 54 metri, caratterizzato da un unico grande tetto a sbalzo frontale e laterale che genera una superficie di circa mille metri quadrati, dei quali 340 riservati agli spazi esterni coperti. Il tutto in un contesto architettonico che guarda al futuro attingendo alle virtù della tradizione e del territorio.

«Il budget per la riqualificazione del vecchio edificio si attesta sul milione e mezzo di euro - spiega Marco Deghi, direttore generale della Latteria Sociale -. Per farlo abbiamo avviato un concorso di idee ad invito rivolto a sette studi valtellinesi e non». Ad aggiudicarsi il bando, il progetto dello studio milanese “Piuarch”. «Il concetto di base è la reinterpretazione della malga - costruzione tipica della tradizione alpina - caratterizzata dal basso profilo, il volume unico sviluppato in lunghezza all’interno dal quale trovano spazio i luoghi di vendita, esposizione e lavoro», spiegano i progettisti.

Il progetto della nuova Latteria sociale Valtellina

«L’aspetto più significativo del restyling - sottolinea Deghi - è l’aggiunta di spazi destinati agli eventi con aule didattiche per la realizzazione di laboratori il cui fine ultimo sarà quello di far conoscere i nostri prodotti ma anche di riuscire ad avvicinare le persone alla nostra storia e al territorio». Una struttura dal design innovativo ma fedele al contesto storico e paesaggistico della Valle.

«L’edificio è privo di qualsivoglia barriera architettonica, progettato secondo i dettami del “design for all”. La scelta dei materiali, rispettosa del concetto di malga, riduce ai minimi termini l’impatto ambientale e le materie prime sono selezionate tra quelle tipiche del territorio: coperture in lamiera, rivestimenti in pietra locale e travi strutturali in legno lamellare». Materiali a chilometro zero faranno da supporto anche al design della luce per il quale, la scelta di “Piuarch” è ricaduta sulla “culdera”. Il tradizionale paiolo in rame usato per miscelare e scaldare il latte, è infatti d’ispirazione per le grandi lampade che illuminano e decoreranno la Latteria.