Lago di Como sold out: "Manca lo spazio per accogliere tutti. In estate sarà il caos"

La preoccupazione degli addetti ai lavori dopo l’assalto dell’ultimo week-end

Lago di Como sold out: "Manca lo spazio per accogliere tutti. In estate sarà il caos"

Lago di Como sold out: "Manca lo spazio per accogliere tutti. In estate sarà il caos"

Il turismo mordi e fuggi del fine settimana è diventato insostenibile sul lago di Como. "Non so cosa sia successo dopo il Covid, ma ormai non ci sono più metri quadri sufficienti per accogliere tutti i turisti della domenica", avverte Severino Beri, presidente di lungo corso di Federalberghi e direttore dell’Hotel Royal Victoria e di Villa Cipressi di Varenna. Non è un eufemismo: domenica scorsa non c’era veramente più posto per accogliere i visitatori che a migliaia hanno letteralmente invaso la Piccola perla del lario. Fin dal mattino tutti i parcheggi erano pieni, con le auto posteggiate per chilometri lungo la Sp 72. Code interminabili si sono formate pure all’imbarco dei traghetti. In stazione invece i viaggiatori in attesa di un treno per tornare a casa per la ressa sono stati spinti sui binari. Probabilmente si tratta solo di un’anteprima di quanto succederà durante i ponti del 25 aprile e del Primo maggio. "Occorrone trovare in fretta una soluzione – avverte il portavoce degli albergatori -. È una questione di sicurezza e incolumità, oltre che di rispetto per chi a Varenna e negli altri paesi sul lago abitano e hanno diritto di muoversi e andare e venire da casa". A rischio ci sono però pure gli affari: "I visitatori di giornata portano poco in termini economici – prosegue Severino Beri -. Portano semmai una montagna di spazzatura e di disagi. Inoltre rischiano di allontanare i turisti che prenotano in albergo o nei ristoranti di lusso, che invece spendono tanto, portano benessere e posti di lavoro". Chi mai del resto sarebbe disposto a spendere fino a 800 euro a notte per una junior suite per un soggiorno tra il 25 e il 26 aprile se rischia di non poter arrivare fisicamente a Varenna per la strada bloccata dalle macchine in sosta selvaggia, o di restare intrappolato tra la calca mentre cammina sulla passerella della Passeggiata degli innamorati? "Bisogna che ci sediamo tutti intorno ad un tavolo e pensiamo ad un rimedio nell’interesse di tutti", insiste Severino Beri.

Daniele De Salvo