Ladri in azione in piscina, via con denaro contante. Rubati anche costumi e ciabatte

Difficile, al momento, capire come i malviventi siano riusciti ad introdursi nel centro sportivo: nessun segno di effrazione, infatti, è stato trovato di Susanna Zambon

Una piscina

Una piscina

Sondrio, 17 settembre 2014 - Ladri in azione all’interno della piscina comunale di Sondrio nella notte tra lunedì e martedì. Difficile, al momento, capire come i malviventi siano riusciti ad introdursi nel centro sportivo: nessun segno di effrazione, infatti, è stato trovato, porte e finestre sono risultate perfettamente intatte e l’unico accesso possibile, anche se certo non è dei più semplici, è quello rappresentato dai finestroni che la notte vengono lasciati parzialmente aperti per permettere il ricambio di aria nella piscina. Fatto sta che qualcuno è riuscito ad entrare nella struttura. I ladri hanno rovistato prima nel bar interno al palazzetto, riuscendo ad asportare circa cento euro lasciati nella casa dell’esercizio pubblico

Poi si sono avventati anche sulla cassa della piscina, posta a pochi metri di distanza nell’angolo adibito a sportello di ingresso per la struttura sportiva. Lì hanno portato via altri contanti, più o meno duecento euro, e hanno anche aperto gli espositori di costumi da bagno e ciabatte portando con sè parte della merce esposta. I malviventi non si sono però accontentati: sono arrivati fino agli spogliatoi e hanno aperto gli armadietti. Ad accorgersi del raid sono stati gli addetti della piscina, che all’apertura ieri mattina attorno alle 8 hanno trovato tutto sottosopra. Hanno quindi lanciato l’allarme e in pochi minuti sul posto sono intervenuti sia gli agenti della Squadra Volante della Questura sondriese che i carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile e della Stazione del capoluogo. Sono i militari dell’Arma ad occuparsi delle indagini, loro hanno effettuato i rilievi per cercare di accertare gli autori del furto. La piscina non è protetta da allarme, ma potrebbero risultare utili alle indagini le telecamere della videosorveglianza cittadina che potrebbero aver ripreso i ladri prima e dopo il “colpo”.

di Susanna Zambon