REDAZIONE SONDRIO

"La Valtellina è come una nuova Borgogna"

La kermesse in cinque serate ad Aprica è stata un successo. A confronto con i turisti affermati viticoltori e aziende di prodotti tipici

Si è chiusa in Aprica la rassegna di degustazione di vino e dintorni #scappatidicasa2020, organizzata e presentata dalla sommelier Sara Missaglia. Cinque appuntamenti serali durante l’estate che hanno coinvolto 15 cantine valtellinesi e una serie di ospiti legati alle tante espressioni produttive del territorio. Così Andrea Negri, assessore al Turismo del Comune aveva aperto la kermesse: "Per Aprica e i suoi turisti la rassegna è un’opportunità per conoscere la Valtellina attraverso vino e cibo, raccontati direttamente dai protagonisti". I produttori, così come si dice, ci hanno “messo la faccia”, presenti durante gli incontri e disponibili alle numerose domande dei partecipanti. Le serate, che hanno sempre registrato il tutto esaurito, hanno visto la degustazione guidata di vini e l’assaggio in abbinamento di prodotti dell’enogastronomia. Aldo Rainoldi, presidente del Consorzio Tutela Vini Valtellina e titolare dell’omonima cantina ha ricordato quanto il lockdown sia stato un momento importante per riflettere e valutare nuove opportunità per i vini di Valtellina, sviluppando nuovi progetti che stanno contribuendo alla promozione e alla valorizzazione del territorio. Tanti i temi trattati: "Abbiamo la fortuna di lavorare in un territorio dalle caratteristiche uniche e straordinarie per il vino. La biodiversità è in tutto ciò che ci circonda, dal muretto alla vigna", così si è espresso Danilo Drocco, direttore della Cantina Nino Negri di Chiuro. Isabella Pelizzatti Perego di Ar.Pe.Pe è ambasciatrice della Valtellina nel mondo per le numerose trasferte all’estero: ha raccontato di quanto il territorio sia percepito come una nuova Borgogna.

Potenzialità quindi importanti, da valorizzare: "Oggi fare squadra è importante, abbiamo sempre più la necessità di un “sistema” Valtellina. Siamo una generazione di giovani produttori: il costante supporto reciproco e il confronto non solo operativo, ma anche sugli aspetti di sviluppo e di comunicazione sono le nostre priorità", sostiene Marco Fay. Il mondo del vino di Valtellina è in costante fermento, pronto ad accogliere giovani che si avvicinano alla viticoltura, come la Tenuta Scerscè. Cristina Scarpellini, titolare e presidente della Fondazione Pro Vinea, è l’espressione di una realtà giovane e dinamica, che in Valtellina ha trovato le condizioni per avviare un nuovo progetto. I tanti racconti si sono sviluppati intorno al vitigno principe della Valle, il Nebbiolo: "Vitigno complesso da gestire, ma in grado di esprimere sfumature uniche e di lunga memoria", così Nicola Nobili dell’omonima azienda vinicola. Tra i produttori grande coraggio e responsabilità: "La Valtellina enologica ha radici antiche, siamo con orgoglio custodi di questo territorio", ha testimoniato Pietro Bettini dell’Azienda Fratelli Bettini di Teglio. Le serate hanno sviluppato anche il tema della sostenibilità, che rappresenta un obiettivo importantissimo per i viticoltori, e risponde ai requisiti di attenzione all’ambiente e al consumatore: "Essere custodi dell’ambiente significa proteggerlo, manutenerlo e custodirlo, in vigna come in cantina, che deve rispondere a requisiti di sostenibilità anche energetica", così ha raccontato Mamete Prevostini, titolare dell’azienda che porta il suo nome e che dispone per la propria cantina, a Postalesio, della certificazione ambientale CasaClima. Tanti gli ospiti che hanno portato testimonianze su fronti diversi: Nello Bongiolatti, agronomo della Fondazione Fojanini di Sondrio, Casimiro Maule, storico ex direttore della Nino Negri, Matilde Robustelli Della Cuna della Latteria di Chiuro, Bruno Delle Coste, presidente della Cooperativa Melavì.

Michele Pusterla