La Sovrintendenza stoppa i lavori In Val di Mello l’ombra di abusi

In attesa che la Regione compia le proprie valutazioni ci ha pensato la Soprintendenza a fermare i lavori in Val di Mello, con un provvedimento di sospensione in base all’articolo 150 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. "In seguito alle segnalazioni ricevute abbiamo disposto la sospensione chiedendo agli enti coinvolti, Ersaf, gli approfondimenti necessari in merito agli interventi eseguiti", spiega l’architetto Federica Bergamini, responsabile dell’area Architettura e Paesaggio. "Comunicazione del provvedimento è stata inoltrata anche a Regione". In questo caso all’assessore alla Montagna, Massimo Sertori, che lunedì si era fatto consegnare da Ersaf un resoconto dettagliato degli interventi fin qui eseguiti. La situazione è addirittura più ingarbugliata di quel che sembrava nei giorni scorsi. Non si tratta solo di capire come mai Ersaf ha realizzato una muraglia larga 2 metri e alta 2, sul progetto chiamata scogliera, rettilinea e lunga una cinquantina di metri quando nel progetto rivisto e corretto si parlava di una passerella serpeggiante tra le rocce larga non più di 80 cm, lo stretto necessario per far passare una jolette. Da chiarire c’è anche da dove l’Ente regionale ha tratto l’autorizzazione per assegnare i lavori. L’altro giorno il sindaco Simone Songini e il presidente della riserva della Val di Mello, Albino Taeggi, avevano difeso l’operato di Ersaf sostenendo che i lavori erano stati autorizzati dal Comune, la Soprintendenza, l’Ufficio Territoriale di Sondrio della Regione e la Provincia. In realtà le cose sarebbero andate diversamente perché il tavolo tecnico si è riunito, ma non ha mai concluso i suoi lavori e men che meno è mai arrivata nessuna autorizzazione. Roberto Canali