La Sovrintendenza boccia l’opera. Il Pd: serve stop

La Soprintendenza boccia il cavalcavia del Trippi a Sondrio: il Partito Democratico chiede una revisione del progetto per ridurre l'impatto ambientale e coinvolgere il territorio.

SONDRIO

"La Soprintendenza boccia il cavalcavia del Trippi: Regione Lombardia riveda il progetto coinvolgendo il territorio". Seconda stroncatura per il progetto della tangenziale sud di Sondrio, opere cosiddetta olimpica: al parere negativo della Soprintendenza per il Pnrr si è aggiunto quello della Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio, dicono dal Pd in un comunicato stampa.

Il Partito Democratico torna a chiedere la revisione della soluzione fin qui prospettata per il cavalcavia del Trippi. "Una notizia che non ci meraviglia e che semmai - dichiara il segretario provinciale dem Michele Iannotti - fa emergere quanto continuiamo a sostenere da tempo: questa soluzione è impraticabile, dannosa, non sostenibile, che penalizza il territorio e che ne compromette la qualità ambientale e paesaggistica". "Questa seconda bocciatura rende inevitabile la revisione del progetto - commenta il responsabile Infrastrutture e ambiente del Pd provinciale, Pierluigi Morelli -, evidenziando come le manifestazioni di dissenso promosse nelle ultime settimane avessero un fondamento tecnico ed ambientale". Morelli richiama l’attenzione sulla valutazione della Soprintendenza, nella quale si evidenziano "importanti criticità relativamente all’impatto del manufatto rispetto alle viste del versante terrazzato retico" e da cui emerge inoltre "la necessità di un più approfondito studio di impatto ambientale" e l‘invito "a riconsiderare anche le soluzioni di attraversamento sotterraneo della ferrovia, già prodotte e scartate". "Osservazioni - incalza Iannotti - che erano già state presentate, ma che si è preferito non considerare, con il risultato di perdere ulteriore tempo. Il Pd è stata l’unica forza politica provinciale ad evidenziare i limiti progettuali e a suggerire una condivisione con il territorio, attraverso le istituzioni e i portatori d’interesse. Siamo tutti consapevoli e convinti che il problema dell’attraversamento della ferrovia debba essere risolto, ma non così. Per il Partito democratico non ci sono altre strade possibili se non rivedere il progetto, andando verso soluzioni che riducano al minimo l’impatto ambientale". F.D’E.