MICHELE MEZZANZANICA
Cronaca

La Coppa del mondo. Bufera sulla Stelvio dopo le cadute in pista

Bormio, Sarrazin e Zazzi finiscono all’ospedale. Il francese è grave. Durissimo il transalpino Nils Allegre: "Tracciato preparato male".

Il francese Cyprien Sarrazin è stato portato al vicino ospedale Morelli di Sondalo. I medici hanno deciso di operarlo

Il francese Cyprien Sarrazin è stato portato al vicino ospedale Morelli di Sondalo. I medici hanno deciso di operarlo

Cadute a raffica e infortuni gravi: la pista Stelvio di Bormio finisce sotto accusa a poco più di un anno dalle Olimpiadi di Milano-Cortina, quando la località valtellinese ospiterà le gare maschili di sci alpino, la disciplina regina dei Giochi invernali.

Come da tradizione, nell’ultimo weekend dell’anno è in programma la tappa bormina della Coppa del mondo di sci alpino, in cui sono previsti una discesa libera (sabato) e un supergigante (domenica). Nei giorni che precedono la discesa, come da regolamento della Fis (la federazione internazionale), si svolgono due prove cronometrate e nel corso della seconda, che si è tenuta ieri venerdì 27 dicembre, si sono verificate diverse cadute, un paio delle quali dalle gravi conseguenze.

Una ha riguardato lo sciatore di casa, l’azzurro Pietro Zazzi che ha riportato la frattura di tibia e perone: per il 30enne bormino, che sarà operato oggi dall’equipe della Commissione medica Fisi, la stagione è finita. L’altra grave caduta ha riguardato il francese Cyprien Sarrazin, il discesista più forte in circolazione insieme allo svizzero Marco Odermatt, dominatore del Circo Bianco. Sarrazin, il più veloce nella prova di giovedì, nel tratto finale della prova di ieri in cui era ancora il più veloce, è volato rovinosamente dopo un salto, rimbalzando violentemente sulla pista prima di terminare la sua corsa tra i teloni e le reti protettive, dopo una lunga scivolata. L’apertura dell’airbag, accessorio prezioso per gli sciatori e reso obbligatorio dalla federazione internazionale, ha attutito il colpo che è stato comunque molto forte. Subito soccorso, il trentenne è stato portato con l’elicottero all’ospedale di Sondalo dove gli è stato diagnosticato un ematoma cranico subdurale, cioè un’emorragia tra due meningi. Il fuoriclasse francese è stato quindi ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neurologica. Ieri sera, in accordo con i medici della federazione francese, i dottori dell’ospedale valtellinese hanno deciso di eseguire un intervento chirurgico per drenare l’ematoma. Altre cadute, fortunatamente dalle conseguenze meno gravi, hanno riguardato lo statunitense Kyle Negomir e lo svizzero Josua Mettler, mentre diversi atleti hanno preferito non rischiare, diminuendo vistosamente la velocità nel corso della discesa.

Gli incidenti a catena e in particolare quello occorso a Sarrazin hanno scatenato le polemiche nei confronti dell’organizzazione di gara, facendo scattare l’allarme sicurezza della pista Stelvio. Durissimo Nils Allegre, connazionale di Sarrazin che ai microfoni di Eurosport ha dichiarato: "Questa pista è mal preparata, non c’è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità, non voglio nemmeno pensare alle Olimpiadi invernali del 2026 che si svolgeranno qui". Critiche anche da parte di Odermatt, detentore e attuale leader di Coppa del mondo, tra gli atleti che oggi hanno palesemente tirato il freno in pista per evitare guai: parlando coi media del suo Paese, il campione elvetico ha sottolineato in particolare la difficoltà a gestire i diversi tipi di neve che si trovano sotto gli sci nei vari tratti della pista. Un aspetto messo in evidenza anche da Dominik Paris, veterano azzurro sei volte vincitore sulla Stelvio. La pista presenta infatti diverse tipologie di manti nevosi, alternando tratti ghiacciati ad altri di neve morbida. Una caratteristica quest’anno accentuata dalle scarse precipitazioni che hanno reso complessa la preparazione della Stelvio. "Nello sport outdoor, purtroppo, le variabili del meteo possono condizionare le reazioni della pista in alcuni punti" ha detto direttore della gara, Omar Galli, dispiaciuto per l’accaduto.