Insulti razzisti al bar, condannati in tre

Pene da sei mesi a un anno e otto mesi. I giudici hanno previsto anche un risarcimento tra 2.500 euro e 3.150 euro

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Insulti razzisti a un gruppo di nordafricani, tre condanne. I fatti erano accaduti nel novembre del 2019 all’esterno di un bar vicino alla stazione di Calolziocorte e, oltre alle minacce, si era scatenata anche una lite e un extracomunitario, che si è costituito parte civile, difeso dall’avvocato Flavio Natali, era stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Lecco. Sul posto erano giunti i carabinieri di Calolziocorte, che hanno individuato i presunti autori dei fatti, che sono finiti a processo con le accuse di minaccia aggravata dall’odio razziale, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. A giudizio sono finiti i fratelli Carmine e Roberto Sirianni, Demis Bolis, e Marco Caremi, tra i 35 e 44 anni. I primi tre, secondo l’accusa, avrebbero pronunciato frasi razziste. Marco Caremi, assistito dall’avvocato Cristian Malighetti, all’epoca dipendente del bar ha ricostruito in aula quanto accaduto, respingendo le accuse, mentre i fratelli Sirianni hanno dichiarato davanti al collegio giudicante: "Non siamo razzisti". La Procura ha chiesto una pena di 6 mesi per Marco Caremi; un anno e due mesi per Demis Bolis, assistito dall’avvocato Maurizio Lanfranchi, un anno e 4 mesi per Roberto Sirianni, difeso dall’avvocatessa Letizia Semeraro, e un anno e otto mesi per Carmine Sirianni. Ieri il collegio giudicante ha assolto Marco Caremi per non aver commesso il fatto e condannato Roberto Sirianni a 7 mesi e 10 giorni, suo fratello Carmine a un anno e due mesi. Demis Bolis è stato condannato a 9 mesi le minacce e insulti razzisti e lesioni. Per i tre anche un risarcimento, tra 2.500 euro a 3.150 euro. Angelo Panzeri