Infortunio mortale, ci sono altri tre imputati

Nei lavori per la Pedemontana perse la vita il malenco Bricalli I condannati sono già 14

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CADORAGO (Como)

Oscar Bricalli, operaio di 52 anni residente a Caspoggio (So), era rimasto ucciso in un infortunio avvenuto il 16 gennaio 2013, all’interno del cantiere Pedemontana nel tratto di Cadorago dalla caduta di una lastra. Ora è iniziato il processo a carico di tre ulteriori figure professionali, che si aggiungono ai 14 imputati già condannati in primo grado a 8 mesi di reclusione, nel processo che si era concluso a novembre 2018. Una storia giudiziaria che sembra non aver fine, di cui ora si è aperto un nuovo capitolo a carico di Massimo Maffina, 53 anni di Montagna Valtellina, capocantiere della "tratta c", Alfredo Grosina, 69 anni di Chiuro, e Marco Ermete, 45 anni di Teglio, entrambi assistenti capo cantiere nello stesso tratto e preposti in materia antinfortunistica della ditta Pavimental. Sono accusati di omicidio colposo in concorso, in quanto, nelle diverse mansioni ricoperte all’epoca, erano investiti di mansioni di responsabilità relativi alla sicurezza all’interno del cantiere. Ma il loro ruolo è emerso solo in un secondo tempo, e precisamente durante l’istruttoria dibattimentale che si è svolta a carico di altri 14 imputati, individuati nelle indagini svolte nell’immediatezza. Al termine del processo di primo grado, il giudice monocratico di Como Nicoletta Cremona, aveva trasmesso gli atti in Procura, chiedendo di valutarne la posizione. L’infortunio mortale era avvenuto nel cantiere per la realizzazione del tratto di Pedemontana all’altezza di Cadorago, dove un tirante in acciaio non aveva retto al peso, di oltre due tonnellate, del prefabbricato in cemento trasportato da una gru e in procinto di essere adagiato su una vasca di decantazione per l’acqua piovana collocate a lato dell’autostrada.

Bricalli si era trovato sotto la traiettoria seguita dalla gru per lo spostamento, ed era stato travolto da quel lastrone di cui non aveva nemmeno percepito la caduta, che lo aveva ucciso praticamente sul colpo. Colpito alle spalle, era stato schiacciato verso terra dal peso la cui potenza è stata amplificata dalla caduta nel vuoto, fino a essere liberato dai vigili del fuoco ormai in condizioni tragiche.

Paola Pioppi