Cercino, Panda contromano poi lo schianto: "Era sulla corsia sbagliata"

Nell'incidente hanno perso la vita sei persone. E' probabile che la ragazza alla guida abbia compiuto sorpassi azzardati

Il drammatico incidente di Cercino

Il drammatico incidente di Cercino

Sondrio, 19 dicembre 2018 -– La Fiat Panda che ha imboccato contromano la carreggiata Nord della statale 38, prima del tragico errore e dello schianto con la Fiat 500X, avrebbe compiuto una serie di sorpassi.  A confermare quello che è successo domenica sera attorno alle 22.40 nel territorio comunale di Cercino sono alcune testimonianze, ma anche parziali immagini delle telecamere presenti, e ora è possibile ricostruire con ragionevole sicurezza la dinamica dell’incidente costato alla vita a sei persone.

«Non c'è la certezza assoluta, ma la dinamica dello scontro dovrebbe essere quella emersa già nella giornata di lunedì – spiega il procuratore capo della Repubblica di Sondrio, Claudio Gittardi -. Dalla ricostruzione, anche grazie a sommarie informazioni e parziali immagini, possiamo affermare che la Fiat Panda, già sulla variante di Morbegno, aveva effettuato manovre di sorpasso. Non avrebbe, quindi, sterzato verso sinistra, ma si sarebbe trovata naturalmente sulla corsia sbagliata, imboccandola contromano».

Alla guida della Panda c’era Jessica Capelli, 26 anni, una bimba di 4 anni e un passato da barista a Tirano (il suo profilo Facebook lunedì pomeriggio è stato rimosso, perché dopo l’incidente la pagina è stata tempestata da una valanga di insulti: per il popolo social è lei la responsabile del terribile schianto prima ancora che l’inchiesta sia chiusa). Accanto a lei il fidanzato, Nicholas Forte, il più giovane delle vittime, 20 anni appena, che lavorava in una pensione per cani a Villa di Tirano. Poi, gli amici Giada Zerboni, 33 anni, Cristian Margaroli, 36 anni, e Simone Silvagni, 42 anni, di Bologna ma domiciliato anche lui a Tirano, seppur senza fissa dimora. Sull’auto gli inquirenti hanno trovato modiche quantità di hashish addosso ad una delle vittime.

Sulla Fiat 500X invece c’era solo Andrea Gilardoni, proprietario di un bar nel suo paese, Argegno (Como), che, dopo aver chiuso il locale in serata, voleva raggiungere la sua famiglia, moglie e due figli di 11 e 14 anni, che si trovavano a Livigno per qualche giorno di relax in montagna. La Procura di Sondrio, che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale colposo (titolare il Pm Marialina Contaldo), ha disposto l’autopsia sui corpi delle sei vittime. Tre salme sono già state sottoposte ad esame autoptico ieri, le altre tre lo saranno nella giornata di oggi. Al termine dell’autopsia verrà concesso il nulla osta alla sepoltura e potranno essere fissati i funerali. «Sono stati già effettuati i prelievi per gli esami tossicologici, ma ci vorrà tempo per avere i risultati – spiega poi Gittardi -. Ora il nostro compito è quello di ricostruire la dinamica dell’incidente, ma anche di verificare se in quel tratto siano garantite le condizioni di sicurezza in ogni condizione».