FULVIO D'ERI
Cronaca

Scuola, un provveditorato unico tra Lecco e Sondrio? Il Pd valtellinese dice no

L’autonomia dell’Ufficio scolastico sarebbe in discussione. Il Pd presenta un’interrogazione al ministro per chiedere di fare chiarezza su tale ipotesi e, soprattutto, di garantire la piena autonomia dell’Ust di Sondrio, quale presidio indispensabile per l’efficace organizzazione scolastica in un territorio interamente montano

Il segretario provinciale del Partito democratico di Sondrio Michele Iannotti

Il segretario provinciale del Partito democratico di Sondrio Michele Iannotti

Sondrio – No all’accorpamento tra i provveditorati allo studio di Sondrio e Lecco. Il Partito democratico interviene con decisione per difendere l’autonomia dell’Ufficio scolastico territoriale (Ust) di Sondrio, a rischio dopo le numerose segnalazioni che ipotizzano un possibile accorpamento con l’Ust di Lecco, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione regionale. Su impulso della segreteria provinciale del Pd di Sondrio, è stata presentata alla Camera un’interrogazione parlamentare a prima firma di Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale del Partito democratico. L’atto chiede al ministro dell’Istruzione di fare chiarezza su tale ipotesi e, soprattutto, di garantire la piena autonomia dell’Ust di Sondrio, quale presidio indispensabile per l’efficace organizzazione scolastica in un territorio interamente montano.

La provincia di Sondrio presenta caratteristiche uniche nel contesto lombardo e nazionale: un territorio interamente montano, ampio, con una popolazione distribuita in numerosi comuni di piccole dimensioni, spesso distanti tra loro e difficili da raggiungere. In questo quadro, l’autonomia dell’Ust non è un semplice fatto amministrativo, ma uno strumento concreto per garantire prossimità, efficienza e attenzione alle specificità locali. "L’Ust di Sondrio è un presidio istituzionale essenziale, tanto quanto lo sono le scuole nei piccoli comuni e nelle valli – sottolinea il segretario provinciale del Pd di Sondrio, Michele Iannotti –. Il territorio richiede soluzioni organizzative su misura, non modelli standardizzati pensati per contesti urbani. Ogni ipotesi di accorpamento rischia di allontanare le decisioni dai bisogni reali delle comunità scolastiche locali. La Legge Delrio del 2014 ha riconosciuto la specificità montana della nostra provincia: non possiamo accettare che ora questo principio venga disatteso, proprio nei settori più sensibili come scuola e istruzione. L’interrogazione presentata alla Camera rappresenta un primo passo concreto".

"Il Pd continuerà a vigilare e a mobilitarsi, a tutti i livelli istituzionali – conclude Iannotti – affinché la voce della Valtellina e della Valchiavenna non venga ignorata e il diritto allo studio nelle aree montane venga difeso con strumenti adeguati e politiche coerenti".