Nuovo stop agli impianti di sci: "A Roma disprezzano il nostro lavoro"

La rabbia degli operatori turistici dopo l’ennesimo no alla ripartenza della stagione: sembra uno scherzo di Carnevale

 Gli impiantisti avevano venduto migliaia di skipass agli amanti delle discese

Gli impiantisti avevano venduto migliaia di skipass agli amanti delle discese

Sondrio, 15 febbraio 2021 - Un altro stop all’apertura degli impianti. Se ne riparla il 5 marzo. La stagione dello sci rischia di finire qui gettando il mondo della montagna nel più totale sconforto. Con una decisione che, per le tempistiche, ha del clamoroso, ieri sera alle 19, dopo una giornata convulsa, il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021. Punto. E così quella che avrebbe dovuto essere la giornata della "rinascita", con la partenza della stagione dopo tanti rinvii causati dalla situazione sanitaria relativa al Covid 19, sarà quella dei rimpianti, per le migliaia di appassionati che avevano già acquistato lo skipass, e quella della rabbia per gli operatori che, nei giorni scorsi, avevano lavorato alacremente per poter partire in sicurezza, assumendo anche parecchi operatori che oggi verranno licenziati. Ma cosa è cambiato, a livello sanitario, rispetto alla scorsa settimana per far cambiare rotta al Comitato tecnico scientifico? "Il provvedimento – spiegano dal Ministero della Sanità – tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante "inglese" è caratterizzata da maggiore trasmissibilità".

A Livigno tutti erano pronti per la ripartenza, i telefoni dell’Apt, anche ieri, hanno squillato in continuazione. "Negli ultimi giorni ci sono state anche 250/300 chiamate al giorno – hanno detto dagli uffici di Apt -, la gente ha tanta voglia di sci". Furenti, e non potrebbe essere altrimenti, gli operatori turistici. "È un disastro– dice Marco Rocca, ad del comprensorio del Mottolino a Livigno -. Io ieri (sabato per chi legge, ndr ) ho assunto 110 persone, tante di loro provenienti da Sardegna, Sicilia e Puglia. Glielo dicono loro che purtroppo non c’è più il lavoro?". "Avevamo venduto quasi 4mila ski pass in vista della riapertura. Siamo preoccupati - gli fa eco Michele Bertolini, direttore di Adamello Ski, del Consorzio Pontedilegno-Tonale in Vallecamonica -. Abbiamo allestito tutto, investito soldi, per molti potrebbe essere la mazzata finale. Sarebbe stato meglio saperlo una settimana prima se l’idea era già questa. Abbiamo assunto sabato i dipendenti di biglietteria.... Sembra uno scherzo di carnevale".

«È una beffa – dice Paolo Scanferlato, direttore degli impianti di Montecampione -, non è possibile prendere una decisione del genere a 12 ore dal via. È assurdo. Abbiamo dovuto chiamare i cosiddetti "stagionali" per dir loro, purtroppo, di stare a casa. E sabato era incominciata la vendita on line degli skipass, ne avevamo già venduti 1500, tutti da rimborsare. La stagione per noi finisce qui, speriamo che arrivino i ristori. Quelli che fino ad ora nessuno ha visto". Infuriata Mariangela Bozzi dell’Hotel Bozzi di Aprica: "Non c’è rispetto per il nostro lavoro ma totale disprezzo per la nostra situazione, siamo nauseati. Continuano a rimandare l’apertura, vorrei capire cosa è cambiato oggi rispetto a una settimana fa. Ci stanno disprezzandoi. Non hanno rispetto del lavoro altrui. Io ho fatto venire due ragazzi dalla Romania, ho garantito loro un mese di lavoro. E ora? Questo è disprezzare il lavoro altrui".