REDAZIONE SONDRIO

Il “Tremoggia“ di Chiesa ha quasi cent’anni. Ma non se li sente

La struttura aprì i battenti nel 1924 come locanda a sei stanze, oggi è un albergo a quattro stelle. Alla guida, sempre i Lenatti

Diverse le attività in provincia di Sondrio insignite dal riconoscimento di “Bottega storica“ della Regione Lombardia. Tra queste, il ristorante dell’albergo “Tremoggia“, di Chiesa in Valmalenco. Lo storico hotel è gestito dalla famiglia Lenatti sin dal 1924, anno in cui la struttura ha aperto i battenti. "Quattro generazioni di albergatori – afferma con orgoglio Martina Scherini, moglie di Andrea Lenatti –. Inizialmente il Tremoggia ha visto la luce come locanda a sei stanze. Poi ogni generazione si è adoperata con passione e impegno per evolversi e migliorare. Adesso il Tremoggia è un albergo a quattro stelle. Abbiamo percorso tanta strada".

Al momento la famiglia Lenatti è impegnata nella ristrutturazione della struttura. "Ogni anno investiamo nell’albergo, ma questa è una ristrutturazione davvero radicale. La prima, dopo quella effettuata negli anni Sessanta. È un passo molto impegnativo". Quando termineranno i lavori? "Per il 5 dicembre, data in cui riapriremo, dovrà essere tutto pronto – risponde Scherini –, abbiamo già diverse prenotazioni. Amiamo la nostra attività e ci impegniamo ogni giorno con passione. Cerchiamo di mantenerci al passo con i tempi e di venire incontro alle esigenze di tutti gli ospiti, lavorando a trecentosessanta gradi. Inoltre, diversi servizi, come la spa, il bar o il ristorante sono aperti a tutti, anche a coloro che non soggiornano in albergo. Curiamo molto i social e organizziamo diversi eventi".

Martina Scherini e Andrea Lenatti hanno ereditato il testimone da Cesare Lenatti e sua moglie, Alessandra Frigerio . "In gioventù mio suocero è stato un grande sportivo. Negli anni Settanta era nella valanga azzurra, poi ha scelto di dedicarsi anima e corpo all’attività di famiglia".

Lavoro, ma anche impegno sociale, con Aned, l’Associazione nazionale emodializzati "Ospitiamo i partecipanti ai giochi invernali. È una settimana di sport per dializzati e trapiantati. Un’iniziativa straordinaria in cui chi partecipa si rende conto di non essere solo e condivide la propria esperienza con altri". Nel frattempo si sta avvicinando il centenario: "Abbiamo in programma diverse iniziative per celebrare la ricorrenza – prosegue Scherini – ci saranno diversi eventi che si svolgeranno durante l’anno. Festeggiare un simile traguardo ci rende orgogliosi. Anche il riconoscimento da parte della Regione è stata una grande soddisfazione".

V.P.