Gli alpeggi della Valmalenco importante presidio del territorio amati anche dai tanti turisti

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Una cultura secolare che resiste e, nonostante i tempi e i modi della vita che cambiano, nonostante le varie connotazioni di crisi che si continuano ad affrontare, gli alpeggi e gli alpigiani non vogliono scomparire, anche se ormai tanti sono stati abbandonati.

Sono 68 gli alpeggi della Valmalenco, di cui 27 ancora attivi, 16 da pascolo e 25 dismessi, e lo sappiamo grazie ad un vero e proprio censimento effettuato dal caspoggino Ugo Agnelli, che ha raccolto informazioni dettagliate di ognuno e dato vita ad un libro, “Alpeggi in Valmalenco”, alla sua seconda fatica letteraria dopo avere pubblicato il volume “Strade, vicoli e sentieri di Caspoggio”.

Un libro che non è solo una guida, ma un vero e proprio riconoscimento al mondo degli alpigiani e a quello che è a tutti gli effetti il fulcro del sistema d’allevamento alpino.

Visitare un pascolo di alta montagna non vuole dire solo fare un’escursione e godere del paesaggio mirabile che la natura con la sua bellezza ha benedetto, ma significa incontrare delle storie di persone e di famiglie che sono veri eroi delle nostre montagne, sentinelle di difesa dal dissesto idrogeologico, che nonostante fatiche e sacrifici, continuano a presidiare le terre alte della Valmalenco.

Per ogni alpeggio nella pubblicazione si trova una scheda, la descrizione del percorso per raggiungerlo, a piedi, in auto e in bici, e la classificazione del paesaggio, dello stato di conservazione e del sentiero, niente stelle però, ma delle originali piccole mucche per dare una sorta di voto per ogni aspetto.

"Ho voluto inserire approfondimenti su molti aspetti grazie alla consulenza di esperti – spiega Agnelli - e immagini che ritraggono gli alpigiani e la loro vita. Famiglie bellissime le cui storie meritano di essere raccontate". Mi.Pu.