Giro d'Italia a rischio per neve? È già pronto un piano B

La tappa di giovedì 22 arriverà ai Laghi di Cancano, ma sarà modificata se la strada diventasse impercorribile. Sulla corsa però incombe il Covid

Matteo Fabbro del team Bora-Hansgrohe con una maschera protettiva

Matteo Fabbro del team Bora-Hansgrohe con una maschera protettiva

Sondrio, 14 ottobre 2020 -  La neve fa paura al Giro d’Italia ma è alta l’attenzione anche all’evoluzione della pandemia di Covid 19. Le nevicate che hanno interessato l’arco alpino nei giorni scorsi e le rigide temperature presenti in quota destano una certa preoccupazione per quel che riguarda l’effettuazione della tappa del Giro d’Italia, programmata per giovedì 22 ottobre con arrivo ai Laghi di Cancano in Alta Valtellina dopo un passaggio sul Passo dello Stelvio. La domanda di addetti ai lavori e appassionati è questa: "Si riuscirà a valicare lo Stelvio?". Tanti sono preoccupati per la situazione. La risposta per ora è affermativa, lo Stelvio è transitabile e si sta effettuando ogni giorno la necessaria manutenzione alla strada.

«Non nascondo che c’è un pizzico di preoccupazione per la tappa ai Laghi di Cancano – dice Gigi Negri, il trait d’union tra gli organizzatori del Giro e la Valtellina – se dovessero esserci nevicate e temperature rigide nei giorni precedenti il passaggio, ma allo stato attuale la strada è percorribile e gli uomini adibiti alla manutenzione della strada mi hanno confermato che stanno trattando l’asfalto con sale e non con il ghiaietto proprio in ottica Giro d’Italia. E poi la prossima settimana dovrebbero esserci temperature un pochino più miti, speriamo…". Nella peggiore delle ipotesi è pronto un piano B. "Sì, la tappa (con partenza a Pinzolo) passerebbe dal passo del Tonale e i “girini” salirebbero all’Aprica da Edolo e poi da Trivigno al Mortirolo che verrebbe percorso in discesa. Poi da lì si salirebbe in Alta Valle e, passando da Bormio, si arriverebbe ai Laghi di Cancano".

Ma c’è un’altra grossa preoccupazione. I casi di Covid 19 (8 tra corridori e staff di tre squadre ndr ) rilevati ieri al Giro d’Italia preoccupano parecchio. "Due squadre (la Mitchelton-Scott e la Jumbo-Visma ndr ) si sono ritirate stamattina (ieri per chi legge ndr ) a causa di alcuni casi Covid rilevati dai tamponi effettuati nel giorno di riposo e questo non è affatto un bel segnale. Ma le altre sono partite regolarmente e la corsa rosa va avanti. È chiaro che tutto dipenderà dai prossimi giorni e dall’evoluzione dei contagi anche all’interno della carovana. Ma rimaniamo ottimisti - conclude Negri -. Sarebbe un vero peccato se il Giro non potesse transitare in Valtellina quest’anno perché sia nella tappa con l’arrivo a Cancano sia in quella del giorno successivo, con partenza da Morbegno, tutti potrebbero ammirare le bellezze naturalistiche della provincia di Sondrio in autunno, con colori bellissimi e certamente diversi da quelli primaverili ai quali si è abituati visto che il Giro transita solitamente a maggio".