
Valfurva, ghiacciaio dei Forni
Bormio (Sondrio), 27 agosto 2020 - La riduzione di massa dei ghiacciai, dovuta ai cambiamenti climatici, è un fenomeno sempre più attuale e rappresenta una problematica importante che i politici di tutto il mondo devono provare a risolvere in tempi brevi. Anche lo studio sui ghiacciai dei Forni e della Sforzellina, in Alta Valtellina, ha confermato una progressiva riduzione della massa dei due ghiacciai in linea con quanto osservato nel settore meridionale delle Alpi. È questo in estrema sintesi quanto è emerso ieri a Bormio nella conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio dei ghiacciai dei Forni e della Sforzellina effettuato da Legambiente nell’ambito della terza tappa della Carovana dei Ghiacciai, un viaggio attraverso le Alpi per valutare la salute dei ghiacciai. Il cambiamento del clima e i suoi effetti devastanti sull’ecosistema rappresentano due tematiche di stretta attualità, due problematiche che vanno affrontate al più presto. Non c’è più tempo da perdere. Sulla terra gli stravolgimenti meteorologici, vere e proprie fiammate africane nelle stagioni calde, giornate di gelo polare in quelle più fredde, bombe d’acqua con frane e alluvioni, incendi, esondazioni, sono sempre più all’ordine del giorno. E la colpa è del riscaldamento globale e dell’inquinamento, provocati da comportamenti e scelte scellerate dell’uomo.
Le montagne e i ghiacciai sono le sentinelle, dai loro cambiamenti si evince che la situazione sta sempre più peggiorando e che c’è bisogno di un deciso cambio di rotta. Il ghiacciaio dei Forni, coi suoi 11 chilometri quadrati di superficie, è uno dei più grandi d’Italia e, secondo il report di Legambiente, ha subito un regresso frontale di 2 chilometri negli ultimi 150 anni. La superficie totale del ghiacciaio è passata da 13,2 km quadrati nel 1981, a 12,9 nel 1991, a 12 km nel 2003, a 11,3 km nel 2007, a 11,1 km attuali. Quello della Sforzellina perde un metro all’anno di spessore e il suo ingente ritiro, dal 1925 al 2020, è stato pari a 500 metri. «Anche il vastissimo ghiacciaio dei Forni si sta inesorabilmente riducendo – ha dichiarato ieri Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente - Insieme allo Sforzellina questi ghiacciai ci rammentano quanto abbiamo già osservato nel settore occidentale delle Alpi: una tendenza alla riduzione della massa glaciale in linea con la situazione del settore meridionale delle Alpi. La presenza di black carbon, di tracce di microplastiche e di vari inquinanti qui, come su tutti i ghiacciai del pianeta, è un altro lampante segnale dell’invadenza dell’impatto antropico sulla terra. Il ghiacciaio dei Forni, grazie agli studi svolti dall’Università e dal Politecnico di Milano, non solo ci racconta gli effetti del cambiamento climatico ma diventa anche testimone dell’impatto dell’uomo sulla qualità dell’ambiente. Con la campagna Carovana dei Ghiacciai vogliamo accendere i riflettori sugli effetti che l’emergenza climatica sta avendo anche sul nostro Paese, ribadendo l’urgenza di mettere in campo politiche ambiziose sul clima per arrivare a emissioni nette pari a zero al 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi».