Vera e Claudio, una nuova famiglia per Gerola Alta: "E' il nostro sogno valtellinese"

I neosposi hanno scelto il paese in lotta con lo spopolamento per costruire il loro futuro insieme

Il sindaco Rosalba Acquistapace tra gli sposini

Il sindaco Rosalba Acquistapace tra gli sposini

Grola Alta (Sondrio), 12 aprile 2018 - Giovani famiglie fanno rivivere le terre alte. Gerola, stazione alpina che conta 168 abitanti, cerca da anni di contrapporsi allo spopolamento rinnovando le proprie vocazioni turistiche, creando attrattive ambientali, attuando politiche di tutela dei contesti naturali e della cultura locale. E i risultati si vedono: sono arrivati, infatti, nuovi abitanti, anche giovani coppie che hanno deciso di mettere su famiglia proprio in Valgerola. È il caso di Claudio e Vera, milanese di origine ma valtellinese d’adozione lui, bresciana della Val Trompia lei. Si sono sposati nel municipio di Gerola Alta, sono tornati dalla luna di miele pochi giorni fa e adesso stanno sistemando casa. Si sono conosciuti a Brescia. Claudio lavora a Coccaglio, paese della provincia bresciana, in una filiale della Banca Popolare di Sondrio. Tutt’e due appassionati di montagna, hanno condiviso le inclinazioni, si sono scelti e la loro casa l’hanno voluta e comprata a Gerola Alta, seguendo quello che chiamano il loro "sogno valtellinese".

"La mia famiglia di origine è milanese, ma ho sempre frequentato la Valtellina e, quando mio padre è andato in pensione ci siamo trasferiti a Gerola» spiega Claudio. Per ora saranno sposini pendolari. "Per un po’ sarà così – precisano – i nostri impieghi sono ancora bresciani, ma Claudio ha chiesto il trasferimento e stiamo aspettando una risposta. Appena sarà possibile il nostro sogno valtellinese sarà completamente realizzato". 

Un progetto di vita che approda in un Comune che lotta contro l’abbandono della montagna. "Salutiamo questi novelli sposi e novelli residenti – ha affermato il sindaco Rosalba Acquistapace, che ha celebrato il matrimonio – e questo loro progetto di vita che sceglie la montagna per costruire una nuova famiglia. Per noi questi momenti sono significativi. Troppe volte vediamo  i giovani lasciare le nostre zone e portarsi verso le città. Ma la nostra attività amministrativa opera per contrastare questa tendenza. Un’economia diversa, sostenibile, moderna è possibile anche nelle piccole valli alpine.  Vera e Claudio sono un segnale ulteriore di come le teste cambino e possa cambiare anche il destino delle terre alte".