Gallivaggio, è incubo frane: "Il monitoraggio è continuo"

Continuano a fare paura i massi della Valle Spluga

Il sindaco Severino De Stefani

Il sindaco Severino De Stefani

San Giacomo Filippo (Sondrio), 30 aprile 2018 - Continuano a fare paura i massi della Valle Spluga. Le violente piogge abbattutesi sull’area della Valchiavenna nella serata di sabato scorso non hanno, fortunatamente, peggiorato la già difficile situazione. «Il monitoraggio della soglia di rischio è continuo – commenta il sindaco di San Giacomo Filippo, Severino De Stefani - le piogge hanno causato un leggero aumento dello scivolamento verso il basso della massa rocciosa, circa 5.000 metri cubi di materiale, ma la situazione permette ancora di transitare sulla statale 36 nelle tre fasce orarie consentite». Da oltre 15 giorni gli abitanti della Valle Spluga guardano con apprensione agli enormi massi, aggrappati precariamente sulla montagna sovrastante il santuario di Gallivaggio. Venerdì 13 aprile alcune rocce erano precipitate sulla strada statale 36, sul luogo di culto e su di un ristorante, danneggiando parzialmente i due edifici e la carreggiata e causando l’evacuazione di 7 persone.

Immediata la reazione da parte della autorità competenti che avevano decretato la chiusura della statale, percorribile unicamente in tre fasce orarie protette dal servizio di guardiania – dalle 6 alle 8, dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20. La situazione di parziale isolamento si era protratta fino alla serata di martedì 24: in tale data il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, ha decretato, in seguito ad una riunione con i soggetti coinvolti, la chiusura totale della carreggiata a causa di un aumento del movimento della frana.

L’emergenza era rientrata giovedì 26 quando il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, avvalendosi della collaborazione del professor Nicola Casagli, docente presso l’Università degli studi di Firenze e autorità indiscussa in materia di frane, aveva deciso di riaprire, nelle tre fasce orarie protette, la strada al traffico. «Attualmente - spiega De Stefani - i collegamenti con i 1.500 abitanti dei Comuni di Campodolcino e di Madesimo sono garantiti, oltre che nelle tre finestre orarie di apertura della statale 36 anche dal sentiero della “Via Spluga”, percorribile unicamente a piedi e reso particolarmente accidentato dalle recenti piogge». A preoccupare, però, non è solamente la situazione viabilistica: il santuario di Gallivaggio, edificato sul luogo di una presunta apparizione della Vergine nel 1492, contiene, infatti, numerosissimi beni storici ed artistici che potrebbero essere messi a rischio da un peggioramento delle condizioni del versante alpino.