Frana del Gallivaggio, a Campodolcino una pista salva-turismo

Sarà lunga un chilometro e mezzo: costo un milione di euro

Massimo Sertori con il presidente Fontana

Massimo Sertori con il presidente Fontana

Campodolcino (Sondrio),  18 maggio 2018 -  Una pista bypass temporanea che potrebbe essere pronta entro la metà di luglio per superare l’emergenza frana del Gallivaggio, in provincia di Sondrio, e permettere di uscire dal parziale isolamento nel quale si trovano da oltre un mese gli abitanti dei comuni di Campodolcino, Madesimo e San Giacomo Filippo.

E’ quanto hanno deciso ieri mattina, 17 maggio, dopo un sopralluogo sul sito della frana e una verifica del tracciato previsto, gli assessori regionali al Territorio e Protezione Civile e alla Montagna, con i sindaci dei comuni interessati e il presidente della Provincia di Sondrio. Dopo la tempestiva richiesta del presidente di Regione Lombardia della dichiarazione dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Dipartimento di Protezione Civile, è atteso, per la prossima settimana, il provvedimento attraverso il quale si ridurrebbero i tempi burocratici di avvio dei lavori. Contestualmente, dovrebbe essere pronto anche il progetto esecutivo per la pista bypass temporanea.

"Oggi  – ha dichiarato l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori - abbiamo voluto testimoniare personalmente l'impegno di Regione Lombardia a risolvere il più rapidamente possibile questa situazione. In tanti stiamo lavorando per riaprire la SS 36 e salvaguardare le esigenze dei cittadini e delle attività turistiche: i sindaci, la Comunità Montana, la Provincia, la Regione, il dipartimento nazionale della Protezione Civile, ANAS e ARPA. Per mettere in sicurezza il versante serve più tempo e ci sono variabili tecniche complesse, la soluzione bypass ci permette, invece, di tamponare i disagi ed è il modo più rapido possibile per superare le difficoltà attuali. Ben comprendiamo le necessità di sindaci e comunità e per questo cercheremo di velocizzare il più possibile l'intervento”.I sindaci hanno infatti chiesto tempistiche certe per la pista sostituiva e un cronoprogramma per la sistemazione definitiva del versante che dovrebbe essere realizzata attraverso l’esplosione di alcune microcariche.   

"Siamo di fronte ad un evento di crollo molto importante nella sua entità e molto delicato sia a causa delle strutture religiose e civili sottostanti, sia per l’immediata prossimità con una strada statale di collegamento internazionale – ha detto l’assessore al Territorio e Protezione Civile -  Il sopralluogo di oggi ci ha permesso di capire ancora meglio, sul campo, le difficoltà estreme dei lavori in corso e anche l'entità degli interventi che potrebbero alleviare i gravi disagi delle popolazioni e delle attività produttive. L’emergenza è ora salvaguardare la stagione turistica che sta per iniziare, per questo è importante che i lavori comincino entro la prima decade del mese di giugno e che, secondo quanto ci hanno riferito oggi i tecnici, dovrebbero essere conclusi entro quaranta giorni”.