Fase 2, la richiesta: "Riaprire subito le terme. Più sicure delle piscine"

I fondatori di Qc di Bormio vantano centri benessere in tutt’Italia. "Noi da sempre garantiamo massima attenzione alla tutela della clientela"

Una veduta della struttura dei “Bagni Nuovi” di Bormio con l’immenso parco

Una veduta della struttura dei “Bagni Nuovi” di Bormio con l’immenso parco

Bormio, 24 maggio 2020 - «Mi piacerebbe avere una norma semplice che reciti che laddove si possano garantire i medesimi standard di sanificazione dell’acqua e di distanza interpersonale di una piscina possiamo riaprire": è questa la speranza di Andrea Quadrio Curzio, che col fratello Saverio, ha creato la QC Terme spas and resorts di Bormio che, con le sue 10 strutture tra centri benessere e termali, oltre che in Valtellina a Milano, Roma, Torino, altre città italiane e non (uno è in apertura fra pochi mesi a New York), ha raggiunto i 100 milioni di fatturato e ha avuto 1.200.000 ospiti. Una realtà con cui lavorano oltre 800 tra dipendenti e collaboratori.

"Ancor più delle piscine, o dei parchi acquatici possiamo garantire lo spazio di distanziamento tra le persone", ha detto convinto che "le riaperture devono essere valutate per la sicurezza che le singole strutture garantiscono e non in base a una classificazione adottata da Istat per rilevazioni statistiche delle attività economiche". "Nella iperproduzione normativa, confusa e che a diverso titolo ci ha riguardato - sottolinea Andrea Quadrio – non siamo stati autorizzati a riprendere le attività, nonostante da anni applicassimo i parametri di sanificazione dell’acqua ora imposti dall’ultimo Dpcm alle piscine, le quali possono aprire al contrario nostro il 25 maggio. È una delle sperequazioni di trattamento e delle contraddizioni in cui si è infilato chi ha stilato il calendario delle riaperture. Noi ancor più delle piscine, o dei parchi acquatici, garantiamo lo spazio di distanziamento. A poco, però, sembrano valere anche i recenti studi sul fatto che il virus non resista negli ambienti caldi come saune e bagni turchi, o i ricambi d’aria da 3 a 10 volte superiori alla norma che contraddistinguono i nostri centri".

Senza contare il danno allo Stato dalla mancata riapertura di un gruppo come il suo "tra cassa integrazione, sostegno alle partite Iva dei massaggiatori, il versamento mancante dei contributi, dell’Iva e delle tasse sui guadagni che non possiamo avere in quanto chiusi costa allo Stato quasi 70mila euro al giorno, circa 2 milioni al mese. Per non parlare - ha aggiunto Francesco Varni, da sempre coi fratelli Quadrio e amministratore delegato del Gruppo - delle perdite legate ai minori consumi di dipendenti che percepiscono il 40% in meno di reddito e del mancato versamento di imposte dell’indotto che un’impresa come la nostra ingenera e che sul turismo si calcola in 4/5 volte il fatturato".

"Ecco, forse detta in cifre è una cosa che possono comprendere tutti, anche quelli che pensano che il wellness sia una cosetta minoritaria nell’economia e nel turismo, mentre invece in Italia - ha concluso l’ad - vale un miliardo e 200milioni di cui noi rappresentiamo quasi il 10%". Conclude non senza amarezza, ma con la speranza di venire ascoltato dalle istituzioni, Saverio Quadrio Curzio: "Gli imprenditori non amano le chiacchiere, si lamentano poco, non cercano sotterfugi e a queste regole a noi piace attenerci. Ma gli imprenditori come noi, vogliono anche norme chiare, certe e soprattutto non contradditorie da parte delle istituzioni, statali e regionali. E se questa situazione critica dovesse permanere chiarezza e certezza diventano necessità vitali. Prima ancora che i tecnici di Governo e Regioni emanassero linee guida avevamo fatto stilare le nostre da un epidemiologo che si occupa di prevenzione delle malattie infettive: siamo certi della sicurezza che potremo garantire agli ospiti quando ci faranno riaprire". "Veniamo da una famiglia di imprenditori puri, per noi pensare in termini di impresa ancor prima che essere un interesse finanziario significa pensare a una storia di crescita e a un futuro di sviluppo e progetti".