Novate Mezzola, l'ex Falck fa discutere: "Troppo inquinamento, gli uccelli non nidificano più qui"

Allarme di Legambiente. Per bonificare questa zona gli abitanti hanno più volte scritto agli enti locali chiedendo un pronto intervento, perchè l’amianto fa paura e si rischiano malattie gravissime di Roberto Carena

Novate, l'ex area Falck

Novate, l'ex area Falck

Novate Mezzola (Sondrio), 20 settembre 2014 - L’area dell’ex Falck di Novate Mezzola è ancora motivo di discussione e sempre in attesa di una sua definitiva collocazione. Sono parecchi anni in cui, dalla chiusura della fabbrica produttrice di materiali inquinanti, le varie amministrazioni comunali hanno proposto variegate iniziative atte alla definitiva messa in sicurezza tramite bonifica di tutto il territorio circostante e conseguente destinazione finale, senza raggiungere risultati positivi. Questa volta il nuovo allarme è lanciato dagli abitanti del paese ancora oggi alle prese con un passato industriale difficile da dimenticare, con edifici in disuso, (Falck e capannone ex Falco, oggi di proprietà di una ditta brianzola), coperti da eternit, materiale pericoloso perchè contenente amianto. “Il problema è lì, alla vista di tutti e nessuno fa niente!” - hanno dichiarato. Come Mario Foieni ex addetto delle Ferrovie oggi in pensione, che mostra come i tetti degli stabili della ex-Falk, e Falco siano ancora rivestiti dalle tavole altamente tossiche, che sgretolandosi con il tempo finiscono a terra inquinando terreno e falde acquifere. “La struttura destinata alla mensa e gli appartamenti dei dipendenti della Falck - ha spiegato - è rimasta come un tempo, anche se sono sorte case a poca distanza dove la gente vive regolarmente. 

Per bonificare questa zona gli abitanti hanno più volte scritto agli enti locali chiedendo un pronto intervento, perchè l’amianto fa paura e si rischiano malattie gravissime. Non si può andare avanti così, bisogna prendere al più presto provvedimenti seri altrimenti qui si rischia grosso. Cosa avvenuta nel recente passato in cui molti abitanti hanno perso la vita causa malattie incurabili”. Il sindaco Mariuccia Copes, da diversi anni “combatte” con forza per una destinazione dell’area ex Falck libera da agenti inquinanti e destinata a verde pubblico e attività turistico ricettive. “Nel Piano di Governo approvato nel 2011 - ha detto - riduceva le possibilità che nell’ex Falck venissero praticati insediamenti produttivi che la popolazione ha dimostrato più volte di non gradire. Quantomeno metteva in mano all’Amministrazione un’arma di contrattazione non da poco nei confronti della società mineraria allocata in quella sede o altri che volessero investire nell’area”. (Anche se lo scorso aprile la Giunta Regionale Lombarda ha espresso parere favorevole in merito all’accordo di programma finalizzato alla riqualificazione e allo sviluppo dell’ex area Falk nel comune di Novate Mezzola, in seguito alla richiesta avanzata sia dalla Provincia di Sondrio che dallo stesso Comune di Novate lo scorso 24 marzo allegando una proposta di Progetto di sviluppo produttivo per la coltivazione del granito e il riuso dell’area dismessa, presentato dalla società Novate Mineraria, proprietaria della stessa area). “Mi meraviglio che negli interventi avvenuti nella struttura Falck non sia stato rimosso l’eternit. Inoltre è di pochi giorni fa la richiesta di bonifica alla nuova proprietà della ex Talco, con una soluzione attesa per la fine del mese. In caso di risposta negativa, provvederemo in modo diverso per risolvere la situazione”. E così questo piccolo angolo di paradiso tra le montagne e la riserva naturale del lago di Mezzola si trova suo malgrado a vivere in uno stato di pericolo costante che, secondo Legambiente, non è passato inosservato agli uccelli, che sempre meno scelgono di nidificare in questa zona.

di Roberto Carena