Caspoggio, brindisi con il vino Diolinoir

Raduno in Argentina della grande famiglia Dioli

ll grande murale dedicato alla famiglia originaria della valle del Mallero

ll grande murale dedicato alla famiglia originaria della valle del Mallero

Caspoggio, 13 ggenaio 2018 -  Quanti sono e dove vivono i Dioli nel mondo? Secondo un grafico a colonne riportato sul gruppo Facebook «Dioli world members together - Dioli del mundo unidos - les Dioli du monde», oltre che in Italia, negli Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito, Francia, Brasile ma soprattutto Argentina. È proprio nel Paese sudamericano che sono emigrati molti antenati con il cognome originario della Valmalenco. Tra di loro Francisco Dioli di Caspoggio che faceva il fornaio. A lui il nipote, Cesar Dioli, ha dedicato una poesia su un murale fotografato e poi postato sulla pagina da alcuni discendenti o omonimi.

Si trova a Salta, capitale provinciale della regione montuosa nord-occidentale dell’Argentina, considerata una delle città più belle del grande Paese per il suo patrimonio storico e coloniale e per l’alta qualità della vita. Qui ogni anno la famiglia Dioli allargata si ritrova. «Hanno invitato anche me e i miei cari», ha spiegato l’entomologo sondriese Paride Dioli che è iscritto al gruppo nato, si legge nella descrizione, con l’unico scolpo di diventare una grande famiglia, senza i limiti imposti dai confini nazionali. Superando le barriere tramite la rete, i Dioli si cercano, si trovano e condividono ricordi, esperienze, personaggi «di famiglia» diventati famosi, come Nicolino Dioli, giovane snowboarder della squadra nazionale italiana o (c’è anche sull’immagine di copertina della pagina) Erminio Dioli, architetto e artista nato a Caspoggio nel 1885. Dopo l’apprendistato con il padre Zefferino, artigiano e fine intagliatore, Erminio si trasferisce a Torino per studiare. Nel 1915, presso il Politecnico di Torino, ottiene il diploma di abilitazione all’insegnamento ornamentale e industriale per gli Istituti tecnici. Poi, dopo la prima Guerra mondiale e un breve periodo trascorso nel paese natale, va a Milano per insegnare ornato industriale all’Accademia di Brera. Nel 1923 viene assunto in un mobilificio di Rovellasca per il quale progetta e realizza arredi per prestigiosi e raffinati bar di Milano. In contemporanea esercita la professione di restauratore di arredi lignei che gli garantisce una certa notorietà professionale anche in Valtellina, dove torna nel 1924 per aprire bottega.

Storie del passato si intrecciano con quelle del presente: l’ultracentenario Ferdinando Dioli che festeggia il compleanno o il vino (sì, c’è pure il vino) «Diolinoir».