Coronavirus, in provincia di Sondrio chiuse l'80% delle imprese artigiane

Operative solo le ditte di trasporto e le aziende legate ai settore sensibili, spesso con personale ridotto.

Il presidente di Confartigianato Sondrio, Gionni Gritti

Il presidente di Confartigianato Sondrio, Gionni Gritti

Sondrio, 27 marzo 2020 - Non è certo una fotografia confortante quella delle imprese artigiane in provincia di Sondrio: al 25 marzo ha chiuso l’80% di attività, contro il 75% a livello regionale. Restano operative le ditte di trasporto e le aziende legate ai settore sensibili, spesso con personale ridotto

 "Serrande abbassate anche per molte imprese che avrebbero potuto tenere aperto, ma non lo fanno vuoi per senso civico ed etico vuoi per mancanza di ordini o materiale", riferiscono da Confartigianato. Accanto alla presa di coscienza e al senso di responsabilità dimostrato da molti piccoli imprenditori che hanno deciso di non lavorare pur in assenza di divieto, «sta emergendo in modo crescente la preoccupazione per le conseguenze economiche e i rischi sul piano della liquidità aziendale», commenta il presidente di Confartigianato Sondrio, Gionni Gritti, che ha rivolto alle banche del territorio l’invito a prestare la massima attenzione a questi timori.

Dal canto suo l’associazione è disponibile a riferire ai propri associati tutte le misure messe in campo dagli stessi istituti. Confartigianato è stata tra le prime associazioni a concordare sulla necessità della chiusura al fine di evitare ulteriori contagi, chiedendo però, al contempo, provvedimenti a sostegno del lavoro autonomo e delle microimprese. In questi giorni «ai nostri uffici, che operano per lo più in remoto, sono arrivate centinaia di telefonate ed e-mail – prosegue Gritti - dalle quali emergono dubbi sulle misure adottate e su come districarsi nella selva di decreti, ordinanze e circolari». Del resto «il susseguirsi delle disposizioni normative complica ancora più una situazione già di per sé complessa».