Coronavirus,Tirano esorcizza le paure...Con una nuova brioche

Il coprifuoco, scelta indigesta. La città turistica teme il calo dello shopping e c’è chi affronta le preoccupazioni con un dolce inedito

La nuova brioche

La nuova brioche

Psicosi da coronavirus? Non a Tirano. Niente allarmismi, ma buon senso. Sebbene l’epidemia faccia paura anche nel tiranese e i residenti abbiano ulteriormente alzato il livello di guardia adottando le adeguate misure emergenziali le parole d’ordine restano precauzione e ragionevolezza. A preoccupare non è tanto il timore di essere contagiati, ma l’eventuale calo delle presenze nei locali e nei ristoranti (anche nei B&B non sono mancate le disdette), circostanza che non si deve certo ignorare e che potrebbe mettere seriamente in ginocchio gli operatori. A lasciare dubbi, invece, è l’ordinanza regionale che prevede la chiusura dei locali (stop ai bar dalle 18 alle 6 del giorno successivo, ristoranti aperti). L’argomento coronavirus, nemico invisibile che rende tutti più vulnerabili, è senza dubbio all’ordine del giorno.

Molta l’apprensione, legittima del resto, ma c’è anche chi sceglie di sdrammatizzare e lo fa con ironia e intelligenza come la pasticceria Tognolini che, proprio in questi giorni, ha inventato «l’antidoto» alla pandemia: la brioches anticoronavirus con tanto di puntini rossi. Un modo per contenere la fobia diffusa senza, però, sminuire la gravità della nuova influenza, ma cercando di puntare sulla razionalità. «La psicosi non serve mai in nessuna circostanza e non aiuta. Dell’ignoranza bisogna avere paura e il terrorismo che molti stanno facendo è assurdo. Accorgimenti maggiori senza dubbio, ma noi non siamo intimoriti - afferma Milena Tognolini, titolare della storica pasticceria tiranese - A preoccuparmi è l’eventuale futuro calo di presenze sul territorio, la mazzata che ci può essere sul turismo. Lo scenario spaventa. Noi per sdrammatizzare abbiano ideato la brioches anticoronavirus. Un modo divertente per esorcizzare la paura. Quello che, invece, mi lascia basita è la chiusura dei bar alle 18. Il virus dorme di giorno e si sveglia la sera?».

Nessun particolare timore anche al Bar Hawaii, centro storico. «Si lavora con impegno e senza paura. Preacauzioni in più certo, ma nessun allarmismo» affermano le bariste Arianna e Francesca Galuppini. Anche nei negozi di alimentari non vi è psicosi da coronavirus «Certo un po’ di timore c’è, ma non bisogna fare terrorismo» dice Sara Piera De Maron dell’alimentare nei pressi di Torre Torelli. Tra la gente per strada, invece, c’è qualche angoscia in più fra supermercati svuotati, residenti blindati in casa e mascherine introvabili. L’ansia da coronavirus non manca. «Personalmente ho timore perchè non vi è ancora una cura – afferma Inna Voloshynets - Ho comprato la mascherina e la uso ogni giorno. Bisogna adottare tutte le misure per prevenire». E sempre sul fronte economia e turismo arrivano buone nuove.

Per ora rimangono aperte le dogane verso la Svizzera e il Canton Grigioni: non verrà, infatti, preso alcun provvedimento per limitare l’accesso alla Confederazione Elvetica. La conferma - arrivata nel pomeriggio di ieri - che le dogane verso il Canton Grigioni rimarranno aperte ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai circa 6mila frontalieri che, dal tiranese, da Livigno e dalla Valchiavenna, tutti i giorni attraversano il confine per recarsi al proprio posto di lavoro. «Mi è stato comunicato dal presidente del Gran Consiglio Alessandro Della Vedova e dal sindaco di Poschiavo Giovanni Jochum – sottolinea il sindaco di Tirano Franco Spada - che si è deciso di non attuare nessuna forma di restrizione all’accesso in Svizzera di lavoratori italiani o limitazioni alla circolazione di persone e merci». Notizia importante sia per il territorio Svizzero che per le aree di confine: oltre al tiranese - 900 circa i frontalieri che partono tutti i giorni dalla città aduana – ad essere coinvolti anche Livigno e la Valchiavenna, che vanta quasi 2mila trasbordi oltre confine. «La volontà da parte delle autorità svizzere di mantenere aperte le dogane è una buona notizia – conclude il presidente della Comunità montana della Valchiavenna Davide Trussoni – La situazione verrà costantemente monitorata, il momento è delicato ma con l’ordinanza regionale, che chiede a tutti sacrifici, i contagi dovrebbero diminuire».