
Marino Biasini
Ardenno (Sondrio), 29 luglio 2016 - Nuovo allarme cinghiali ad Ardenno, e in basso, proprio tra le case. Sono diverse le segnalazioni della presenza degli animali alle porte del paese, nella frazione di Masino. Gli animali si aggirano tra le vigne, creando preoccupazione e anche sconcerto tra gli abitanti. «Purtroppo non è la prima volta, ma ora siamo allarmati - spiega Marino Biasini, proprietario di vigne e terreni - . In zona sappiamo che di cinghiali ce n’è sono a bizzeffe, è così ormai da diversi anni, ma è solo da un paio che sono arrivati tanto a bassa quota. Nel 2013, infatti, erano stati visti addirittura dietro la chiesa di San Pietro e Paolo a Masino e tra le prime vie del paese».
«Di devastazioni nelle vigne ne abbiamo già avute - aggiunge - sono selvatici che fanno tanti danni, scavano buche, fanno cadere i muretti a secco, e insidiano il lavoro di chi ha la terra a Biolo, Gaggio, Piazzalunga, Pioda, Buglio. In questi giorni ho trovato ancora una volta i segni del loro passaggio: prima hanno puntato le patate, l’altra notte le mele. Fanno danni, non si può andare avanti così».
«Abbiamo segnalato in tanti a chi di dovere il problema - conclude Biasini - ma nessuno fa nulla. Cosa devo fare? A questo punto apro anche la porta così mi entrano direttamente in casa. Inoltre sono animali pericolosi anche per l’uomo e non solo per le coltivazioni». La presenza in basso del cinghiale si sta confermando, e la causa potrebbe essere da imputare all’umidità di questa stagione. L’animale, che si nutre di tuberi, li sta cercando come altre specie di selvatici portandosi più verso valle poiché forse più in alto non ne trova. In realtà questi mammiferi non mangiano le patate, ma vanno a caccia delle larve della dorifora, un parassita del tubero.
La pioggia abbondante di queste settimane ha reso il terreno talmente umido, da favorire il proliferare di vermi che attirano le bestie. E la zona di Ardenno non è l’unica devastata dai cinghiali. Solo un mese fa, dopo la segnalazione alcuni agricoltori tra Montagna in Valtellina e Poggiridenti, le squadre di volontari incaricate dalla Provincia hanno setacciato i boschi dove la presenza degli animali era stata notata, senza però esito. Il problema è ormai noto , tanto che a febbraio la provincia di Sondrio ha deciso di organizzare un corso per l’abilitazione di operatori qualificati abilitati al controllo del cinghiale tramite il suo settore agricoltura, ambiente, caccia e pesca.