
Continuano gli accertamenti investigativi da parte dei militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Bormio, guidata dal tenente Paolo Gorla, dopo l’arresto nei giorni scorsi dell’imprenditore di Cepina, frazione di Valdisotto, Enrico “Chicco” Davide Bracchi, colpito da una misura di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Antonio De Rosa, su richiesta dei sostituti procuratori Stefano Latorre e Marialina Contaldo e la visione di Elvira Antonelli, facente funzione di procuratore a Sondrio.
Diversi i reati ipotizzati, dalla corruzione alla turbativa d’asta, alla truffa ai danni dello Stato ad altri reati di natura fiscale.
Nel dare esecuzione all’ordine di custodia cautelare i finanzieri del comandante provinciale, colonnello Antonello Reni, hanno effettuato anche diversi sequestri di beni a carico dell’imprenditore edile del Bormiese e di altri quattro coindagati, per un ammontare stimato in oltre 30 milioni.
Ma gli indagati nell’inchiesta della Procura di Sondrio - attiva anche ieri in alcuni atti importanti - non sarebbero soltanto l’imprenditore Bracchi, al momento rinchiuso nel carcere sondriese di via Caimi, e i quattro coindagati (un commercialista e tre consulenti fiscali la cui attività orbita anche in Svizzera, dove alcuni dei professionisti risiederebbero). Gli inquisiti (fra cui dipendenti pubblici), infatti, sarebbero complessivamente almeno una dozzina o poco meno. E non è escluso che, in questa prima parte dell’inchiesta, i magistrati abbiano chiesto al gip l’emissione di altre misure restrittive della libertà, oltre a quella di Enrico Bracchi, concessa.
Michele Pusterla