"Il servizio medico in carcere è garantito, no ad allarmismi"

La direttrice Stefania Mussio: "Massima sinergia con l’ospedale"

Stefania  Mussio, la direttrice  della Casa circondariale di Sondrio(National Press)

Stefania Mussio, la direttrice della Casa circondariale di Sondrio(National Press)

Sondrio, 25 settembre 2016 - «Il dottor Alì El Hazaymeh ha generato inutili allarmismi, il servizio sanitario all’interno del carcere di Sondrio è garantito puntualmente e quotidianamente». Replica così Stefania Mussio, direttore della Casa circondariale di via Caimi, alle dichiarazioni del medico responsabile del servizio sanitario all’interno del carcere, che accusa la Mussio di averlo prima sospeso ingiustamente dall’incarico, e poi di avergli impedito, con un ordine di servizio, di entrare venerdì mattina per il consueto giro di visite.

«Apprendo notizie e affermazioni riportate sul servizio sanitario perchè dichiarate, senza che il giornale abbia svolto alcun riscontro – scrive Stefania Mussio (ma ci permetta una breve risposta: abbiamo effettuato riscontri e anche cercato di contattare l’interessata per una puntuale replica già venerdì, ma ha gentilmente rifiutato: ndr) -. Sono affermazioni gravi e allarmanti che avrebbero meritato un approfondimento. Avevo indicato di contattare l’Asst nelle persone dei Dirigenti incaricati per il servizio medico in istituto proprio per l’intervento della voce autorevole e competente su possibili questioni del medico dottor Alì. Il servizio sanitario infatti è gestito e articolato dall’Asst con la quale è instaurato un rapporto di reciproca stima e sinergia professionale. Senza questi riscontri invece, si possono ingenerare allarmismi infondati e dare un quadro dei problemi inveritiero. Il servizio medico è garantito puntualmente e quotidianamente dai medici presenti e incaricati dall’azienda nei diversi ruoli e specialità, che le persone detenute ricevono le cure adeguate alla struttura e che vi sono Autorità Giudiziarie competenti e medici regionali pronti a valutare ogni situazione che richieda il loro intervento specialistico. Collaboriamo con l’ospedale di Sondrio sempre attento alle nostre esigenze. I provvedimenti sulle misure alternative sono di stretta pertinenza dei magistrati la cui autonomia di valutazione trova fondamento nella Costituzione. Su ogni altra affermazione indicata nell’articolo mi riservo di adire ogni strumento per tutelare non solo il mio lavoro e la mia persona ma anche la mia Amministrazione che in questo momento, attraverso il medico coordinatore regionale, non solo è costantemente informata ma molto sostenente. L’articolo così come apparso mi ha imposto di contattare il Prefetto e la Procura per rassicurare sulla regolarità del servizio sanitario in Istituto».