FULVIO D’ERI
Cronaca

Bresaola, sempre di più carne italiana

Sondrio, accordo tra produttori del settore: il 10% del mercato dell’Igp sarà da animali made in Italy

Il salume tipico della Valtellina

Sondrio - Prosegue l’impegno di Rigamonti per lo sviluppo della filiera 100% italiana nella produzione della bresaola. Dopo l’accordo storico con Coldiretti siglato nel 2017, che ha dato vita alla prima Bresaola certificata 4IT realizzata con bovini, nati, allevati, sezionati e lavorati in Italia, il leader mondiale nella produzione di bresaola fa squadra con i salumifici Fratelli Beretta, Del Zoppo e Panzeri. L’intesa, siglata nel corso del XIX Forum internazionale dell’Agroalimentare della Coldiretti, ha l’obiettivo di ampliare su scala nazionale l’impiego di carne da filiera controllata e garantita 100% made in Italy ad almeno 1.500 tonnellate (pari al 10% della produzione di Bresaola della Valtellina IGP) in modo da raggiungere i volumi necessari per avere un peso significativo sul mercato.

«Siamo molto soddisfatti - spiega Claudio Palladi, amministratore delegato di Rigamonti – di aver coinvolto, in un progetto che ci ha visto pionieri nel 2017, un importante gruppo di produttori che, insieme a noi, oggi esprime circa il 60% del mercato Bresaola della Valtellina. Si tratta di un percorso inclusivo e assolutamente aperto: intendiamo allargare il più possibile la base di questa filiera ai piccoli produttori artigianali del territorio e a quelli associati al Consorzio della Bresaola della Valtellina IGP. Ad oggi, grazie alla sinergia avviata con Coldiretti nel 2017, siamo arrivati a lavorare circa 500 tonnellate di carne italiana, pari al 4% della nostra produzione, ma sono convinto che Rigamonti potrà arrivare alle mille tonnellate. Con la messa a regime della filiera della Fassona Piemontese, arriveremo, entro il 2023, a preparare con carne italiana il 10% delle 60mila bresaole da noi prodotte ogni settimana".

Tra gli obiettivi futuri c’è anche quello di gettare le basi per un percorso di condivisione di un disciplinare di produzione per un prodotto di carne da filiera 100% italiana da affiancare alla tradizionale Bresaola della Valtellina IGP. "La filiera italiana è una nicchia che può e deve crescere. Ma va tenuto presente che i quantitativi di carne italiana destinati alla Bresaola, oggi pari al 4-5% della produzione, difficilmente saranno in grado di soddisfare l’intero mercato in termini quantitativi. Oggi, senza la materia prima estera, non esisterebbe il distretto valtellinese di produzione della Bresaola. Quello che conta è il percorso di qualità totale intrapreso nella selezione della carne, che sia estera o italiana, nella scelta di fornitori certificati, unito alla volontà ormai inequivocabile, da parte dei produttori, di valorizzare le razze italiane. Si tratta di due concetti non in antitesi".