REDAZIONE SONDRIO

Bongiasca presidente É bis in Provincia

Como, una sola lista. Ma non c’è stato un voto plebiscitario

Giusto un brindisi per festeggiare con i dirigenti e il suo staff, poi subito di nuovo al lavoro. È iniziato così il secondo mandato alla guida della Provincia di Como per Fiorenzo Bongiasca, "un vecchio democristiano" come ama definirsi anche se l’aggettivo vecchio non gli addice dal punto di vista anagrafico e perché è riuscito nel miracolo di mettere tutti d’accordo, centrodestra e centrosinistra, così da correre senza avversari. Alla fine ha vinto, ma non è stato un plebiscito: su 1.763 aventi diritto al voto si sono presentati in 769, con un’affluenza del 43,62%, sottraendo le schede bianche e nulle i voti a favore sono stati 725 e soprattutto mancano all’appello Como e Cantù: si sono presentati solo in 23 su 58. Non un bel segnale da parte di sindaci e consiglieri in un Paese in cui tutte le volte c’è un’elezione occorre ricordare che il voto è sì un diritto, ma occorre anche ricordarsi di esercitarlo. scorsi avevo mandato un messaggio a tutti gli amministratori locali per ricordare loro che votare non è solo un diritto, ma anche un dovere – spiega il neoeletto presidente della Provincia – non mi hanno ascoltato. Probabilmente come capita nei piccoli Comuni siccome non c’era il quorum ed ero l’unico candidato hanno dato per scontata la mia rielezione. Di sicuro non si è mandato un bel messaggio ai cittadini". Con il sindaco di Como, che per inciso non l’ha votato, Bongiasca è pronto a sedersi a un tavolo per affrontare, finalmente, il tema del San Martino, l’immensa area dell’ex-manicomio della Regione e in cerca di una destinazione. L’anno scorso la Provincia aveva presentato uno studio, molto dettagliato, per spostare lì il Setificio, la scuola più grande di Como da anni costretta a misurarsi con spazi esigui.

"Ho consegnato a Rapinese il nostro studio e ci siamo lasciati con la promessa di parlarne al rientro delle vacanze, si vede che le sue sono state particolarmente lunghe – ironizza –. Comunque la mia porta è sempre aperta sicuramente ci sarà modo di affrontare questo e altri problemi". Tra le priorità sul tavolo del presidente ci sono la Canturina Bis, la prosecuzione dei lavori per la Variante della Tremezzina e la questione del piroscafo Patria. "Non è vero che siamo rimasti a guardare – conclude - la Navigazione ha dato parere negativo a portare il Patria nei suoi cantieri impegnati per i prossimi tre anni per la manutenzione delle loro imbarcazioni. Siamo in attesa di un incontro con la Regione e il Ministero dei Trasport".

Roberto Canali