
Alberto Milani, scalatore
Sondrio, 3 ottobre 2020 - Valtellina sancta sanctorum del “boulder”. Con la costante crescita nel numero dei praticanti dell’arrampicata sui sassi negli ultimi anni sono in continuo aumento anche gli spot tracciati un po’ in tutta la provincia di Sondrio. E non c’è solo la Valmasino. Anzi il resto del territorio valtellinese si rivela sempre di più luogo di scoperta per chi ama “tracciare“ e scalare sui massi. "La cosa più interessante della Valtellina è che si può scalare su tipi di roccia molto diversi. In Val Chiavenna si trovano tante tipologie differenti di granito e di gneiss, il serpentino in Valmalenco, il verrucano lombardo in Valgerola - spiega Alberto Milani, scalatore e autore dell’ultimo aggiornamento della guida “ “Valtellina bloc“, dedicata al bouldering in Valchiavenna, Val Malenco, Bassa e Alta Valle di “Versante Sud“.
Il boulder ha sempre più praticanti e sono state scoperte e tracciate tante aree nuove, un’esplorazione che continua ancora. La Valmasino con la sua storia è sicuramente il luogo di riferimento. Con l’organizzazione poi del Melloblocco sono stati tracciati un’infinità di boulder. Ma negli ultimi anni si stanno scoprendo e sviluppando nuove zone. Una delle novità più belle è sicuramente la Valgerola. Un’altra novità sfiziosa, soprattutto per l’estate, visto che si trova in quota in un bellissimo contesto, è la zona del rifugio Zoia a Campo Moro. Poi ce ne sono altre come la Val di Togno, una delle aree più estese fra quelle nuove e altre sparse dall’alta Val Chiavenna fino a Bormio e Val di Dentro, compresa la florida Val Malenco".
Brevi ma intensi movimenti, è questo il boulder. Oltre all’allenamento e alla prestazione atletica l’arrampicata sui massi è fatta anche di socialità e scoperta del territorio. La bellezza dei luoghi nei quali giacciono i massi, spesso immersi in boschi freschi e variopinti di latifoglie è un valore aggiunto a questo tipo di disciplina. I periodi migliori per la scalata coincidono spesso con le settimane autunnali e invernali, eccezion fatta per le zone dell’alta Valtellina, scalabili anche nel periodo estivo vista la quota elevata. "La nuova guida riprende quella fatta da Andrea Pavan fino al 2012. Io sono partito da lì - spiega Milani - In quella precedente erano raccolte tutte le aree boulder con Val Masino e Val di Mello incluse. Sono diventati talmente tanti i “blocchi“ presenti in quelle due zone che è stata fatta una guida a sé. Quella a cui ho lavorato io è un aggiornamento su tutto ciò che la Valtellina ha da offrire agli appassionati dell’arrampicata boulder".