
di Federica Pacella
Convenzione tra Prefettura, Ufficio d’ambito e Acque bresciane entro fine mese e affidamento del progetto definitivo e lo studio d’impatto ambientale per il progetto di depurazione della sponda bresciana del lago di Garda entro il 2022. Questo il mini programma per i prossimi 3 mesi uscito dal tavolo tecnico che si è riunito ieri per definire i prossimi passi verso la realizzazione di due impianti a Gavardo e Montichiari. Il progetto, avversato dai sindaci del Chiese (11 i ricorsi al Tar) e su cui anche la Regione ha chiesto un ripensamento con una mozione trasversale, ha incassato il placet del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha incontrato il commissario mercoledì esprimendo "compiacimento per l’intera attività svolta dal Commissario che sta pienamente perseguendo quelle finalità di rapida attuazione del sistema di collettamento e depurazione del lago di Garda".
Il prefetto Attilio Visconti ha rimarcato la necessità di "avviare un piano di compensi per i territori" che ospiteranno cantieri e depurazioni (il Garda ha già detto di no all’ipotesi di destinare il 50% della tassa di soggiorno) e risorse per il fiume Chiese, considerato da Visconti "uno dei fiumi più rilevanti e strategici della nazione" visto che "garantirà la salubrità del lago di Garda, cioè del bacino idrico più grande d’Europa". Non sono tardate le reazioni dopo il via libera di Cingolani. "Chissà come mai il ministro non riceve nessuna altra istituzione bresciana da sei mesi a questa parte. Così Gavardo avrà due depuratori, di cui quello nuovo di zecca sarà da distruggere e rivedere per renderlo compatibile con quelli del Garda", sottolinea Filippo Grumi, comitato Gaia Gavardo. Il Comune di Montichiari, guidato dal sindaco Marco Togni, farà ricorso nuovamente al Tar "per avere tutta la documentazione della cabina di regìa", ancora non fornita.
L’obiettivo è soprattutto chiarire quanto emerso con l’audio del professor Bertanza (UniBs, che ha valutato le opzioni indicate da Acque Bresciane) in cui si fa riferimento alla voce di costo aggiuntiva di Peschiera, che Acque Bresciane non avrebbe contemplato.