
I ponteggi sul santuario di Gallivaggio danneggiato dalla frana in Valchiavenna
Nelle ultime settimane sono stati montati i ponteggi e mercoledì, alla vigilia del settimo anniversario della frana, è stato completato l’allestimento della gru. I prossimi passi prevedono il rifacimento del tetto e il consolidamento della parte muraria. Altra operazione fondamentale sarà recuperare le porzioni di fabbrica e gli elementi architettonici sopravvissuti al disastro naturale. Tutti dettagli presentati ieri sul piazzale del Santuario di Gallivaggio, dopo la recita del Rosario accompagnata dai canti del Coro Nivalis di Chiavenna. La cerimonia si è svolta ieri a distanza di sette anni da quel 29 maggio 2018, quando a San Giacomo Filippo si verificò il distacco di almeno 7.500 metri cubi di materiale, tra rocce, detriti e legname, che precipitarono sul Santuario mariano e la sottostante Statale 36 dello Spluga. Dissolta la nube di polveri e fango, fusorprendente vedere il Santuario e le strutture annesse seriamente ferite ma ancora integre.
"La fede è il materiale fondamentale con cui sono impastate e tenute insieme queste pietre", è il pensiero di chi si sta occupando del recupero della chiesa. Dal 4 aprile sono partiti i lavori per il restauro e domenica 8, in tutta la Diocesi, si svolgerà una colletta straordinaria. La raccolta si affianca alla campagna fondi già in corso da alcune settimane e che prosegue per finanziare l’ingente attività di ristrutturazione e restauro. L’intervento di recupero, che richiederà oltre due anni di cantiere (820 giorni), ha un costo di 4 milioni e 635mila euro: la Regione ha stanziato 2 milioni; Provincia e Fondazione Cariplo 1,6. La Diocesi di Como ha un carico di un milione di euro. Per contribuire, contattare donazioni@santuariogallivaggio.it. S.B.