SOFIA FRANCIONI
Salute

Come il monitor danneggia la nostra vista: la ricerca di Clinica Baviera/ FOTO

Qualche buona regola da tener a mente e alcuni dati sulle abitudini sbagliate degli italiani

I medici di Clinica Baviera Milano

Milano, 24 ottobre 2019 - Per mestiere o per piacere stiamo sempre più di fronte agli schermi. Dai 45 pollici della tv ai 4,7 dello smartphone. E- mail, social network, chiamate, messaggi ,divertimento, lavoro e public relations. Di fronte agli schermi facciamo (quasi) tutto: tanto che possiamo considerarci ormai, chi più chi meno, display-dipendenti. L'uomo del duemila soffre infatti  – dicono gli esperti - di "tecnostress", "iDisorder" (l'ossessione di controllare constantemente il cellulare) e - più banalmente - di prurito agli occhi e congiuntivite. Proprio agli effetti dell'espozione ai monitor sulla salute della nostra vista, l'istituto europeo oftalmico Clinica Baviera, a Milano dal 2008, ha dedicato una ricerca eseguita su un campione di 1.043 persone, consigliando delle buone prassi da far proprie.

"L'occhio di fronte al monitor non ammicca e la secchezza oculare è il vero problema di un'esposizione prolungata di fronte ai display. Il resto delle criticità, come quella sollevata dalla luce blu, sono chiacchiere – spiega il dottor Marco Moschi – utilizzare le lacrime artificiali per chi passa molte ore davanti a uno schermo è dunque una sana abitudine, che consiglio di inserire nella routine quotidiana, insieme a quella di lavorare in ambienti che non siano né troppo ventilati, né secchi". Altra questione è la distanza dell'osservazione. "Su questo punto non c'è una formula magica, ma come legge generale possiamo dire che si deve stare il più distante possibile dal monitor – sia quello del pc o dello smatphone – finché la posizione e la distanza scelta non richiedano all'occhio uno sforzo eccessivo". Terzo punto preso in esame: la luminosità. "Anche questo fattore provoca numerosi fastidi, come rossore, prurito, lacrimazione scarsa e nei casi più gravi anche congiuntivite. Buona abitudine è regolare sempre la luminosità degli schermi che si sta utilizzando e abbandonare, per fare un esempio, la pratica di guardare la televisione al buio. La luce dell'ambiente è importante per evitare che l'occhio di fronte al monitor si sforzi eccessivamente". "E infine – conclude il dottor Moschi – consiglio questo esercizio: quando si sta di fronte a un display ogni venti-trenta minuti sarebbe cosa buona e giusta alzare lo sguardo e spostarlo su un oggetto piccolo posto a 5-6 metri di distanza da noi". La ricerca dimostra anche che non esiste correlazione tra età e disturbi della vista, che l’utilizzo delle lenti a contatto aumenta la probabilità di avere fastidi rispetto agli occhiali e che tendenzialmente gli italiani sottovalutano gli effetti della loro monitor-dipendenza.

Un esercizio da non perdere di vista