REDAZIONE SALUTE

Tumore al seno metastatico e anticorpi: buone notizie dalla ricerca

I risultati di uno studio su oltre 850 pazienti: Trastuzumab deruxtecan aumenta la sopravvivenza senza progressione della malattia a un anno nel 60% delle pazienti con carcinoma mammario Her2-low, uno dei più aggressivi

Screening per la diagnosi del tumore al seno (fotocronache Germogli)

Screening per la diagnosi del tumore al seno (fotocronache Germogli)

Milano, 21 dicembre 2024 – Buone notizie arrivano dalla ricerca contro il tumore al seno. Un  nuovo studio conferma l’efficacia della terapia con anticorpi monoclonali nella cura di un particolare caso di carcinoma metastatico alla mammella, una forma particolarmente aggressiva, l’Her2-low con bassi livelli del recettore ormonale Her2, fino a poco tempo fa esclusi dalle terapie mirate. 

In base ai risultati pubblicati lo scorso settembre sul New England Journal of Medicine, la somministrazione di trastuzumab deruxtecan ( anticorpo monoclonale coniugato con un farmaco con attività anti-neoplastica) ha permesso di controllare la malattia per oltre 13 mesi, e avuto una percentuale di risposta intorno al 60% che invece con la sola chemioterapia si è fermata al 30%. Della ricerca, presentata a San Antonio, in Texas, al Congresso sul tumore al seno, ha parlato in Italia Giuseppe Curigliano, direttore del Dipartimento nuovi farmaci dell’Ieo di Milano e ordinario di Oncologia Medica all'Università di Milano.

Lo studio, denominato  DESTINY06, ha coinvolto 866 pazienti, tutte già sottoposte a terapia ormonale. Tra queste “713 avevano un tumore al seno Her2-Low mentre 153 presentavano una malattia Her2-Ultralow – spiega Curigliano –  Donne normalmente candidate alla chemioterapia e che presentano una prognosi molto sfavorevole”. Nelle pazienti trattate con trastuzumab deruxtecan la patologia si è fermata per 13,2 mesi, rispetto agli 8 mesi delle donne sottoposte alla chemioterapia. La combinazione di farmaci si è dimostrata “molto attiva” nelle pazienti trattate in prima linea con inibitori delle cicline  (proteine che regolano la progressione del ciclo cellulare), che tendono a una recidiva della malattia, ha aggiunto Curigliano. 

Lo studio conclude che tra le pazienti con carcinoma mammario metastatico con recettori ormonali Her2-low Her2-ultralow che avevano ricevuto una o più linee di terapia a base endocrina, il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha portato a una sopravvivenza senza progressione della malattia più lunga rispetto alla chemioterapia.

Trastuzumab deruxtecan è disponibile in Italia dal gennaio 2024. La sua efficacia era già stata dimostrata in uno studio, DESTINY-Breast04, del 2022 con oltre 500 pazienti non Her2 positive, dove ha ridotto del 50% il rischio di progressione rispetto alla chemioterapia e aumentato significativamente la sopravvivenza globale. 

"Le nuove terapie mirate - continua Curigliano - stanno portando nuove chance per le donne, anche in termini di qualità di vita”. In totale solo in Italia “vivono oltre 52mila pazienti con tumore del seno metastatico”. Ogni anno i decessi nel nostro Paese sono oltre 15mila.