Covid, effetti collaterali: ansia e insonnia aumentate del 30%. Boom psicofarmaci

L'analisi dello psichiatra Claudio Mencacci

I disturbi del sonno sono aumentati con il Covid (Archivio)

I disturbi del sonno sono aumentati con il Covid (Archivio)

L'altra faccia del Covid. Quella dei contraccolpi sulla psiche e sulla mente, oltre a quelli sulla salute che abbiamo imparato a conoscere in questo anno e mezzo di convivenza con la pandemia. E una quarta ondata pandemica, al di là della questione contagi e variante Delta, è certa. Ed è quella che riguarda gli effetti psico-emozionali di questa lunga emergenza. Ne è convinto Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuro psico farmacologia (Sinpf) che, in un'intervista all'Adnkronos Salute, spiega che "si stanno confermando i dati secondo i quali siamo stati esposti anche a una pandemia emozionale. Quella in arrivo, quindi, la possiamo considerare una 'quarta ondata' proprio perché i disturbi riguardanti la salute mentale sono aumentati in maniera considerevole".

Ansia e insonnia

"Nella popolazione generale - prosegue lo specialista - l'aumento di ansia e disturbi del sonno è stato 30%, ma se consideriamo chi si è ammalato di Covid la percentuale aumenta".  Per lo psichiatra, rispetto alla pandemia, "quello della salute mentale insieme al problema economico, è l'impatto più pesante che noi avremo. E al momento non vediamo tutto. Siamo su un fiume carsico. Non sappiamo quello che avverrà e quanto a lungo i danni si protrarranno. Sappiamo solo che le persone stanno manifestando molti più disturbi psichici. E sta crescendo il disagio che osserviamo", aggiunge Mencacci.

Chi sono i più colpiti

Sono quasi scontati, quindi, "danni a lungo termine che noi consideriamo, in particolare, su tre fasce di popolazione più vulnerabili: giovani e adolescenti, le donne che sono state in assoluto le più colpite sotto diversi punti di vista e, infine, la popolazione anziana, non solo perché più esposta ad esiti mortali del Covid, ma perché è quella che ha avuto più danni cognitivi con lockdown e l'isolamento. In pratica ha perso, cognitivamente, anni di buona funzionalità", conclude.

Medicinali: boom nei consumi

In questo anno e mezzo si è avuto un aumento vertiginoso del consumo di psicofarmaci, integratori e fitoterapici contro ansia e disturbi del sonno, legato ai disagi dovuti alla pandemia. "Parliamo di un incremento di oltre il 25%. E si tratta di una stima molto al ribasso", continua Mencacci, sottolineando che non si tratta di consumi destinati a 'rientrare' "perché l'onda dell'impatto psico-emozionale della pandemia sulla popolazione durerà a lungo".  Un dato, quello indicato da Mencacci, apparentemente lontano dal 12% di aumento del consumo di ansiolitici indicato dall'Aifa pochi mesi fa. "Quella dell'agenzia del farmaco è una percentuale che non tiene conto dell'incremento della vendita di integratori e fitoterapici, sostanze comunque attive, e che hanno avuto anch'esse una crescita notevole. Bisogna poi considerare l'aumento del consumo degli ipnotici, farmaci per i disturbi del sonno, che hanno raggiunto consumi più importanti, arrivando ad un aumento attorno al 17-19%. La maggiore vendita di questi prodotti è una delle manifestazioni più chiare da cui possiamo cominciare ad intravedere la rilevante portata deli danni psico-emozionali della pandemia. I dati internazionali indicano un aumento del 30% dei disturbi d'ansia".