Dopo la recente entrata in scena di decine di politici su TikTok – il social media video usato soprattutto dai giovanissimi – è arrivata la risposta, si fa per dire, dei giovanissimi. “Politici sparite da questo social, avete già Instagram e Facebook, qui non c’entrate niente, fate brutta figura: pensate che la gente vi metta like perché vi supporta? No, è perché vi prendiamo tutti per il cu*o, carissimi”. Con queste parole la 19enne Emma Galeotti, che ah quasi 700mila follower sulla piattaforma, ha commentato il proliferare di pagine politiche.
I tentativi dei politici per comunicare su TikTok sono stati definiti dai commentatori piuttosto goffi, se non ridicoli. C’è chi usa un linguaggio a dir poco antiquato, come Silvio Berlusconi, e chi simula in modo fallimentare gli autoironici sketch dei più giovani, come Matteo Renzi. Poi si sa, non appena entra uno è obbligatorio, per tutti gli altri, prendere posto.
E così, nell’arco di pochi giorni, sono sbarcati sulla piattaforma Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Carlo Calenda, Giuseppe Conte e moltissimi altri esponenti minori. L’effetto? Sono iniziate immediatamente le satire.
«Vi piace l’istruzione? – dice Emma parodiando un politico – Ma la conoscete la parola istruzione? Oppure vi piace l’esercito? Io dico “all in” nell’istruzione. Anzi, se votate il mio partito, avrete 10 euro in più sulla prepagata, e potete usarli anche in droga, chiudo un occhio”.