"Tognolino", il sindaco riformista apprezzato da destra e sinistra

Ha chiamato i due figli Anna e Filippo, in omaggio a Kuliscioff e Turati, leader socialisti di inizio '900

Carlo Tognoli con il garofano socialista

Carlo Tognoli con il garofano socialista

Milano - Era entrato nell’ospedale Gaetano Pini alla fine dell’anno scorso per una frattura al femore, lì l’hanno curato ma è stato contagiato dal Covid-19 e da allora ha combattuto con il virus tra peggioramenti e miglioramenti. Fino a oggi, venerdì 5 marzo, quando Carlo Tognoli è morto all’età di 82 anni. Politico, giornalista, socialista (ha dato ai suoi figli i nomi Anna e Filippo, come omaggio a Kuliscioff e a Turati, esponenti del socialismo riformista all'inizio del secolo passato), Tognoli è stato il più giovane sindaco di Milano (38 anni), ricoprì l’incarico più prestigioso di Palazzo Marino dal 1976 al 1986. I milanesi amavano chiamarlo “Tognolino’’ per la sua bassa statura e per la naturale affabilità.

La bussola del riformismo

Il suo è stato un cursus honorum tipico dei politici della Prima Repubblica: dirigente giovanile del Psi dal 1958 al 1962, consigliere comunale del Comune di Cormano dal 1960 al 1970 e segretario cittadino del Psi dal 1969 al 1970. Nel 1970 venne nominato assessore del Comune di Milano, fino a quando divenne sindaco. Europarlamentare socialista dal 1984 al 1987, Tognoli è stato anche ministro nei Governi Goria e De Mita (Aree Urbane) dal 1987 al 1989 e nell’ultimo governo Andreotti (Turismo e spettacolo). Il 1º maggio 1992 l’ex sindaco ricevette un avviso di garanzia assieme al suo collega di partito (e successore come sindaco al Comune di Milano) Paolo Pillitteri, nell’ambito dello scandalo Tangentopoli. Ne uscì assolto da ogni accusa nel gennaio del 2000. Nel 1995 si è allontanato dalla scena politica e ha ricevuto un incarico in Mediobanca da parte di Enrico Cuccia. Apprezzato a sinistra e a destra, Tognoli dopo aver lasciato la politica attiva ha ricoperto altri incarichi: presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano dall’11 febbraio 2003 al 14 gennaio 2005; presidente della “Fondazione Ospedale Maggiore di Milano”, nominato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dal 2005 al 2009. Il 1º dicembre 2009, infine, è stato nominato presidente e poi membro del Consiglio di amministrazione dell’Istituto per la Scienza dell’Amministrazione Pubblica da Guido Podestà, allora presidente della Provincia di Milano.

Il ricordo della città

Lo piangono i suoi cari, i tanti milanesi che l’hanno conosciuto e apprezzato e lo ricorda con un post il sindaco Giuseppe Sala: "Milano piange la scomparsa di Carlo Tognoli, un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme. Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia". La morte di Tognoli è stata comunicata da Bobo Craxi con un tweet: "Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore".