Draghi ottiene la fiducia anche alla Camera, semaforo verde al governo

Il via con 535 sì e 56 no, 5 gli astenuti. Nell'intervento del premier, durato 13 minuti, dichiarazioni su imprese, corruzione, turismo, sport e giustizia

Il premier Mario Draghi durante il suo intervento conclusivo alla Camera

Il premier Mario Draghi durante il suo intervento conclusivo alla Camera

Roma, 18 febbraio 2021 - Dopo aver incassato un'ampia maggioranza al Senato con 262 voti a favore, Il premier Mario Draghi supera la prova del voto di fiducia anche alla Camera con 535 sì e 56 no (5 astenuti). Ottenendo largo sostegno dalla maggioranza composta Pd, Lega, FI, Iv, M5S e LeU per dare il via al nuovo esecutivo. Si conferma il no di Fratelli d'Italia, unico gruppo parlamentare a restare all'opposizione, a cui si è unito il leghista Gianluca Vinci (poi confluito in Fdi) ma emergono malumori anche all'interno di Liberi e Uguali e soprattutto nel MoVimento 5 Stelle. Dopo l'espulsione dei 15 senatori pentastellati che ieri hanno votato contro la fiducia, anche oggi 12 deputati sono intervenuti a titolo personale in Aula in dissenso dal gruppo, dieci di loro hanno annunciato voto contrario e due l'astensione. La discussione si era conclusa attorno alle 17 e alle 18 lo stesso premier ha preso la parola per il suo discorso alla Camera, 13 minuti, di gran lunga più breve rispetto a quello di 51 fatto in Senato. "Combattere la corruzione con la semplificazione", è stato il suo proclama più applaudito. "La farraginosità degli iter - ha precisato - è causa inaccettabile di ritardi amministrativi ma anche terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti".

Cortina e lo sport 

Anche in riferimento a chi, nei giorni scorsi, aveva fatto notare la mancanza di un Ministero per lo Sport, il premier in pectore ha voluto dedicare un passaggio ad hoc del proprio intervento: "Penso ai grandi eventi sportivi nazionali e internazionali la cui massima espressione è rappresentata dai Giochi olimpici di Milano e Cortina 2026. Il lavoro che dobbiamo sviluppare per prepararci al meglio all'evento è già una manifestazione di fiducia nel futuro dell'Italia, al suo interno e all'estero, oltre che un'occasione di sviluppo per infrastrutture, turismo, innovazione tecnologia, ricerca e sostenibilità ambientale". 

Giustizia, turismo e carceri

Poi la giustizia: "Non c'e' dubbio che bisognera' intraprendere azioni migliorative per la giustizia civile e penale. Penso a un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la media degli altri paesi europei". La premessa era stata molto precisa:  "Sulla criminalità, è vero che i dati quantitativi sono andati migliorando negli ultimi anni ma la percezione che ne hanno i cittadini no. E deve essere la percezione a guidare e a stimolare l'azione sempre più efficace". Draghi ha toccato anche un altro tema caldo in tempi di pandemia, il turismo: "Va rilanciato, è sicuro che ripartità, ma merita sostegno". Infine il nodo delle carceri: "Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus".  

Il look e il segnale

Cambio di look per Mario Draghi per la fiducia alla Camera. Il premier si è presentato in Aula con una cravatta azzurra, con mascherina in tinta con il logo della presidenza del Consiglio, che fa molto 'nazionale'. Al Senato e nei giorni scorsi, l'ex presidente della Bce aveva sempre indossato una Fp2 bianca. Anche il colore della cravatta era diverso, un rosa-rosso, (usato pure al giuramento al Colle ) per spezzare' l'abito scuro formale, molto istituzionale. Anche oggi Super Mario era in completo tre bottoni blu navy, ma sfoggiava quell'azzurro, che richiama il colore della nazionale italiana e mediaticamente è sinonimo di unità nazionale, proprio come il nascente governo.

Giorgia Meloni e il comunista Bertol Brecht

Tra le molteplici e attese dichiarazioni di voto favorevoli al nuovo esecutivo /da Maria Elena Boschi per Iv a Graziano Delrio per il Pd), l'unica duramente contraria è stata quella di Giorgia Meloni (presidente di Fdi): "Se anche FdI fosse entrata nel suo governo, l'Italia sarebbe diventata protagonista di una duplice anomalia: unico Paese europero" con un presidente del Consiglio non eletto e "unica democrazia al mondo senza una opposizione parlamentare. Avrebbe avvicinato l'Italia piu' alla Corea del Nord che all'Occidente. E avrebbe finito per indebolirci tutti. Per indebolire anche lei". Una curiosità. L'intervento della leader di Fdi era iniziat  con una citazione dall'Opera da Tre soldi di Bertolt Brecht. "Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati".

Il travaglio dei Cinque Stelle e Di Battista

«La decisione che ci ha portato ad aderire al governo per cui oggi si vota la fiducia ha provocato un travaglio interno al Movimento, comprensibile e giustificato. Saranno il tempo e le scelte del governo a placare questo travaglio o a estenderne gli effetti. Ma qualcuno dimentica che noi siamo e restiamo la prima forza in questo Parlamento, e faremo sentire la nostra voce a partire dalla sfdia principale, quella del Recovery Fund». Lo ha detto il capogruppo M5S alla Camera, Davide Crippa.  «Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire. Ci vediamo sabato alle 18 con #DiBattistaLive su Instagram. Coraggio!». Lo annuncia su facebook Alessandro Di Battista, che di fatto si candida ormai a leader degli scissionisti.

La Lega e le autonomie

 "Non ci sara' tempo di affrontare con questo governo la riforma del Titolo V, la riforma della autonomie. Noi le chiediamo semplicemente di applicare appieno la Costituzione. Basta portare avanti quel percorso che la Costituzione prevede oggi che e' quello dell'autonomia differenziata. C'e' stato un referendum in Lombardia e in Veneto, ci sono state richieste di altre Regioni: non dobbiamo cambiare niente ma mettiamo ordine" alle competenze "permettendo a chi vuole fare di piu' prendendosi la responsabilita' di farlo". Cosi' il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, in dichiarazione di voto alla Camera sulla fiducia al governo di Mario Draghi.

Il grazie del Pd a Conte

"I deputati e le deputate del Pd voteranno convintamente la fiducia al suo governo, perche' ci appare adeguato a fronteggiare le grandi emergenze sanitarie, economiche e sociali che abbiamo di fronte". Cosi' il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, intervenendo in aula a Montecitorio. Delrio ringrazia Giuseppe Conte "per il lavoro importante che ha fatto" e sottolinea: "Si apre una stagione di doveri verso noi stessi e il nostro Paese, doveri e obblighi che abbiamo prima dei doveri. Continueremo a esercitare il diritto della politica a uno sforzo di progettualita' e a seminare nuove idee, credo che ci sia l'occasione per la politica di ridefinirsi, trasformarsi, cambiare. E' una fase costituente".

L'applauso in memoria di Marini

 L'Aula della Camera ha ricordato con un lungo applauso anche il recentemente scomparso Franco Marini e anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è alzato battendo le mani in segno di rispetto.  E' stato il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, a citare nel suo intervento Marini e le sue parole sono state salutate dall'applauso dei deputati.

La mozione unica della maggioranza

Come al Senato, anche alla Camera la nuova maggioranza ha presentato una mozione unica sulla fiducia al governo Draghi. Un testo che ricalca quello di palazzo Madama, stringatissimo, per dire che la Camera ascoltate le comunicazioni del presidente del Consiglio esprime la fiducia al governo. A firmarla i capigruppo Davide Crippa (M5s), Riccardo Molinari (Lega), Graziano  Delrio (Pd), Roberto Occhiuto (Forza Italia), Maria Elena Boschi (Iv) e Manfred Schullian (Misto).

Draghi tra i ministri

Il premier siede tra i ministri degli Esteri e dell'Interno, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese. Tutti i nove posti al banco del governo sono occupati da ministri, l'emiciclo è pieno di deputati e parte il dibattito. Ma non ci saranno applausi sul discorso di emozione intensa del premier, che i senatori ieri hanno ascoltato e che oggi, come è consuetudine,  Draghi non ripete. Roberto Giachetti, capogruppo dei deputati Iv, chiede che il governo della «nuova ricostruzione» faccia il suo lavoro ma che sia la politica a pensare invece alle riforme, con «una bicamerale dove siedano tutti i leader di partito». Pandemia, vaccini, Recovery, riforme, ambiente, lavoro, Europa, scuola, donne, giovani, disuguglianze,fisco: tutti i temi del discorso programmatico di Draghi tornano nei brevi interventi della discussione generale

Il dogma: impedire che le imprese falliscano

"Il Parlamento sarà informato in modo adeguato e tempestivo sul complessivo programma e sulle politiche specifiche di intervento. Il governo conferma l'impegno ambientale coinvolgendo sui temi sindacati e corpi intermedi". Era cominciata così ieri sera la replica di Mario Draghi dopo la discussione generale sulla fiducia al governo al Senato. "La Cultura è imprescindibile per tornare presto alla normalità" ha poi detto Draghi prima di affrontare i temi dell'immigrazione "l'Italia propone distribuzione dei migranti pro quota" in Europa e delle infiltrazioni della malativa nelle attività in crisi. "Bisogna impedire che le imprese falliscano. Alcune non riapriranno, ma turismo riaporirà certamente", ha detto Draghi raccogliendo l'applauso del Senato.

Il dibattito

Il dibattito di ieri ha visto succedersi più di 70 interventi, la gran parte dei quali in sostegno del premier, tranne quelli dei senatori di Fratelli d’Italia che hanno confermato la volontà di restare all’opposizione, definendosi le “sentinelle d’Italia”. Il no a Draghi è arrivato anche dalle senatrici Bianca Laura Granato e Silvana Abate e dal senatore Matteo Mantero del Moviemnto 5 Stelle. Mentre hanno votato a favore i cosiddetti Responsabili vicini al M5s Domenica Castellone e Vincenzo Presutto.  I leader delle principali forze politiche di governo hanno invece espresso la loro soddisfazione per la giornata.

Il discorso di Draghi al Senato

Uscire dalla pandemia, rilanciare l'economia, fare le riforme per regalare ai giovani un Paese migliore. Nei 51 minuti (quattro in meno del suo predecessore, Antonio Conte) di intervento Mario Draghi ha toccato tantissimi aspetti su quello che sarà la road map seguita dal suo governo. Nel suo discorso il premier è partito ovviamente dalla contingenza, ovvero battere il virus che il presidente del Consiglio definisce "il nemico di tutti". Superare la pandemia sarà il primo obiettivo che necessita la collaborazione di tutti, nessuno escluso. Un discorso in cui il premier ha chiesto sostegno ai partiti proprio come nel Dopoguerra nel nome del bene comune, per un nuovo Rinascimento italiano.   Il premier è stato interrotto 21 volte dagli applausi.