Vertenza Gottardo, primo spiraglio: si cerca un operatore che rilevi il magazzino e i 200 dipendenti

Broni, la proposta avanzata dal vicario del prefetto. L’azienda si prende una settimana di tempo

Il gruppo dei lavoratori della Gottardo di Broni fuori dalla Prefettura

Il gruppo dei lavoratori della Gottardo di Broni fuori dalla Prefettura

Potrebbe esserci uno spiraglio nella vicenda della Gottardo, l’azienda di Broni da cui partono le merci di Tigotà, che è pronta a lasciare il magazzino oltrapadano giudicato gravemente improduttivo. Nell’incontro di ieri il vicario del prefetto Stefano Simeone ha proposto all’azienda di non disdire il contratto d’affitto del magazzino di Broni, in modo da poter trovare un altro operatore che subentri e assuma una parte dei 200 lavoratori a rischio licenziamento. In questo modo non tutti perderebbero il posto mettendo in difficoltà un migliaio di persone e quindi non dovrebbe essere corrisposta la buonuscita di 15.500 euro che Gottardo sarebbe disposta a versare a ogni dipendente.

Per l’azienda, di conseguenza, ci sarebbe un risparmio di risorse e alcuni tra i dipendenti manterrebbero un’occupazione che faticherebbero a trovare altrove. «Accogliendo l’invito della prefettura a effettuare un’ulteriore valutazione sui termini di un eventuale accordo – hanno fatto sapere Gottardo e Moving – ci siamo riservati di dare un riscontro sui temi discussi entro la prossima settimana. Gottardo conferma la propria disponibilità al dialogo, auspicando che il confronto tra gli interlocutori prosegua all’insegna del confronto civile".

Se la risposta dovesse essere positiva, la Cub trasporti insieme alle istituzioni cercheranno di prolungare i tempi previsti per legge in modo da trovare una soluzione. "L’intera area che va da Pavia a Broni dove si trovano le logistiche - ha detto Maurizio Fratus della Cub trasporti - è in crisi. Dobbiamo pensare ai lavoratori". Per questo motivo questa mattina a Pavia si terrà un corteo informativo.