MANUELA MARZIANI
Economia

Gottardo chiude il polo di Broni: 200 dipendenti a rischio licenziamento

La società sposta la logistica da Broni a Mantova e non intende trasferire i lavoratori nella nuova sede. I sindacati cercano l’accordo

Il magazzino di Broni

Il magazzino di Broni

Hanno un mese e mezzo di tempo le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione e scongiurare 200 licenziamenti su un territorio che non arriva a 10mila abitanti. L’azienda che sta pensando di spostarsi da Broni a Mantova è la Gottardo che gestisce i magazzini Tigotà, e dopo aver lavorato molto durante il periodo della pandemia, ha deciso di rinunciare al sito oltrepadano. "Nel Mantovano avranno un capannone praticamente gratis – ha detto Maurizio Fratus della Cub trasporti che sta seguendo la vicenda – e assumeranno altri dipendenti con contratti più bassi. L’azienda sta guardando solo ai propri interessi, ma con ci sono in gioco anche gli interessi di circa 1.000 persone: ogni lavoratore ha una famiglia, ha contratto un mutuo per comprare la casa, pensava di mettere radici a Broni. Sono stranieri perfettamente integrati".

I lavoratori di Tigotà hanno una professionalità acquisita in tanti anni di lavoro e, o sono giovani quindi facilmente ricollocabili o 40-50enni che a furia di sollevare pesi accusano disturbi fisici. "Tutti problemi risolvibili con un minimo investimento – ha aggiunto Fratus –. I più giovani potranno essere ricollocati nell’area, per i più anziani, invece, sarà più difficile. È un problema sociale, a breve potrebbero non avere più neppure i soldi per mandare i figli a scuola". Questa mattina i sindacati e la Gottardo si incontreranno nuovamente in prefettura nel tentativo di trovare una via d’uscita. "Nel precedente incontro – ha aggiunto il sindacalista – l’azienda ha offerto 15.500 euro per ciascun lavoratore e ha respinto la nostra proposta di trasferimento. Perché i lavoratori sarebbero anche stati d’accordo a spostarsi pur di mantenere il posto, ma preferiscono assumere altre persone che pagheranno meno.

Se oggi ci proporranno una cifra maggiorata, non accetteremo ancora. Vogliamo un tavolo nel quale discutere e arrivare a sottoscrivere il migliore accordo possibile. Noi non abbiamo detto soltanto ‘no’, abbiamo proposto anche di trovare un nuovo operatore del settore logistico da far subentrare tenendo la maggior parte degli occupati, non va bene neppure questa soluzione". Per sensibilizzare la popolazione pavese, domani alle 10 da piazza Guicciardi dove si trova la prefettura partirà un corteo di lavoratori che andrà in piazza della Vittoria, davanti a Tigotà. Quindi i manifestanti si muoveranno verso corso Mazzini e raggiungeranno il Comune per poi tornare in prefettura percorrendo Strada Nuova. "Appena hanno saputo della manifestazione – ha sottolineato il sindacalista ci hanno convocati per un altro incontro. È un anno che pensano di chiudere il sito di Broni ritenendolo improduttivo. Non è improduttivo, se ci sono delle assenze per malattia sono causate dal lavoro usurante che i lavoratori effettuano".