Fonio e zizania acquatica: nei campi del Pavese si coltivano i cibi del futuro

Uno è originario del Mali e cresce anche nel deserto più arido, l’altra arriva dal Canada e consuma meno risorse idriche. La sfida di Cascina Mora al cambiamento climatico

Alessandro Bossi e Giovanni Giuseppe Savini con in mano due confezioni di zizania

Alessandro Bossi e Giovanni Giuseppe Savini con in mano due confezioni di zizania

Pavia – Due dei 50 cibi del futuro individuati dal Wwf potrebbero essere coltivati a Pavia. Con i cambiamenti climatici, infatti, la provincia più risicola d’Europa che sta soffrendo più di altre zone la siccità, sta valutando la possibilità d’introdurre altri alimenti come la zizania acquatica e il fonio.

Il condizionale è ancora d’obbligo perché i due cereali non si sono mai coltivati in Italia e le sperimentazioni agronomiche richiedono molto tempo. Ma Alessandro Bossi e Giovanni Giuseppe Savini, entrambi laureati alla Bocconi, intendono provarci. Coinvolto attivamente in diverse start-up connesse all’agricoltura e all’innovazione alimentare Alessandro, e fondatore di un’azienda agricola a Pavia con l’obiettivo di riqualificare una cascina del 1500 (cascina Mora, di proprietà dei suoi nonni) e di portare innovazione nel settore agricolo Giovanni Giuseppe, circa un anno fa hanno dato vita a Rebel Grains, start-up che punta a diffondere il consumo di cereali non-convenzionali nel mondo.

Il primo obiettivo è stato sondare il mercato e quindi importare zizania acquatica per vedere se quel riso selvatico che ha un sapore unico e si distingue per un apporto di proteine e fibre di gran lunga superiore rispetto a un riso bianco tradizionale (+100% di proteine) poteva piacere. Oggi la zizania acquatica che ha il 350% in più di fibre con un basso indice glicemico viene distribuita nei supermercati e si sta provando a coltivarla in una piccola porzione di cascina Mora, ma il cereale dai chicchi scuri e allungati originario dei laghi del Nord America dove è conosciuta come ‘erba cattiva’, non cresce nell’acqua come il nostro riso, ha bisogno di un clima molto freddo che negli ultimi anni non abbiamo avuto.

Il fonio, invece, è originario del Mali e cresce anche nel deserto dove le piogge scarseggiano. Più simile al cous cous, ricco di magnesio, calcio e zinco è adatto per chi soffre di diabete e celiachia, ma si deve ancora capire come potrà essere accolto sul nostro mercato e se si potrà coltivare. "Vogliamo sondare la possibilità di portare cibi innovativi - dicono i titolari di Rebel Grains - che fanno bene alle persone e al pianeta diversificando le colture. Cascina Mora che coltiva riso da 100 anni si sta scontrando con gli effetti di un cambiamento climatico e sta valutando se ci siano degli sbocchi per una diversificazione".