Alle 10.30 di ieri le cariche esplosive posizionate sui quattro pilastri portanti sono state innescate e in pochi istanti la demolizione è stata portata a termine, senza imprevisti. La torre dell’acqua in via San Zino a Dorno ora non c’è più. Già da tempo era stata dismessa dalla sua funzione di garantire la pressione all’acquedotto. Il nome tecnico è torre piezometrica, o serbatoio pensile, di proprietà di Pavia Acque, gestore della rete idrica in provincia di Pavia. La demolizione di ieri mattina era stata programmata con una serie di incontri in Prefettura con il Comune di Dorno e il sindaco Francesco Maria Perotti aveva emesso venerdì scorso l’apposita ordinanza "per lo svolgimento in sicurezza di interventi inerenti la pubblica incolumità".
Oltre alla ditta incaricata, specializzata in demolizioni con esplosivi, sono stati coinvolti carabinieri, polizia locale e protezione civile. Entro le 10 è stato necessario evacuare un’area del raggio di circa 500 metri, con anche l’allontanamento dalle proprie abitazioni di un totale di 43 persone, in 18 nuclei familiari. Gli evacuati erano anche stati avvertiti, per ridurre la possibilità di rottura dei vetri e altri effetti conseguenti all’esplosione e all’onda d’urto, di tenere tapparelle abbassate o persiane chiuse, con i serramenti accostati ma non bloccati, per potersi aprire senza danni in caso di sovrapressione dall’esterno, e di spegnere ogni apparecchiatura ad alimentazione a gas, senza lasciare nelle abitazioni animali domestici. Dopo l’esplosione, già in tarda mattina tutti i residenti hanno potuto fare rientro nelle loro case.
Stefano Zanette