Pavia, tentato omicidio e stalking contro la sorella: sotto accusa un ex medico

Chiesta l’assoluzione per il colpo di pistola in strada; la condanna invece per i comportamenti persecutori nei confronti dei familiari

Tribunale di Pavia

Tribunale di Pavia

Pavia – La richiesta di assoluzione per il tentato omicidio; la richiesta di condanna a tre anni, due mesi di reclusione e seimila euro di multa per le altre contestazioni, tra cui lo stalking.

Queste le istanze del pm Andrea Zanoncelli a carico di un sessantunenne pavese a processo con rito abbreviato a Pavia. Il 25 luglio 2023 l’uomo, un medico che non esercita più la professione, aveva estratto una pistola in una pubblica via del rione di Porta Calcinara a Pavia e aveva sparato un colpo, per poi barricarsi in casa, in un palazzo poco lontano dal luogo dell’accaduto. Nessuno era rimasto ferito, erano intervenute le forze dell’ordine e l’ex moglie dell’uomo, che alla fine era uscito incolume dall’appartamento. Era stato portato in ospedale e poi, dopo qualche giorno in Psichiatria, era stato arrestato.

Secondo l’accusa, da anni l’uomo avrebbe avuto atteggiamenti persecutori nei confronti della sorella e della di lei figlia, nipote dell’imputato. Dopo la morte del padre, qualche mese prima dell’episodio, la situazione era ulteriormente peggiorata. In particolare, sembra che prima dell’episodio contestato avesse inviato messaggi intimidatori al marito della sorella, minacciando di morte i parenti. Si sarebbe anche appostato per un’ora sotto casa di lei. In seguito, allontanandosi e recandosi nel rione di Porta Calcinara, avrebbe sparato il colpo.

Le accuse nei suoi confronti, oltre al tentato omicidio e allo stalking, sono state mosse anche in relazione all’essere uscito di casa con l’arma, l’aver esploso il colpo di pistola in una pubblica via, e aver detenuto nell’auto alcune armi bianche: per questi reati è arrivata la richiesta di condanna, mentre per il reato di tentato omicidio il pm ha chiesto l’assoluzione. A processo l’imputato è assistito dagli avvocati Daniele Cei e Davide Steccanella. Costituita parte civile la sorella dell’uomo con l’avvocato Luigi Fornari, che ha chiesto un risarcimento di 275mila euro.

Il giudice ha rinviato l’udienza al 23 aprile per le repliche, non è escluso che in quella data possa arrivare la sentenza. L’imputato è ai domiciliari. Di recente gli è stato tolto su richiesta della difesa il braccialetto elettronico, in quanto si è dovuto sottoporre a un’operazione chirurgica.